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Gruppo Cap: nel fine settimana apre al pubblico il depuratore di Bresso-Niguarda

12 maggio 2017 | 19.46
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Gruppo Cap: nel fine settimana apre al pubblico il depuratore di Bresso-Niguarda

Il Gruppo Cap apre al pubblico l’impianto di depurazione di Bresso-Niguarda, alle porte di Milano, per scoprire le soluzioni adottate dalla società, a partire dalle microalghe impiegate nel processo di depurazione e la produzione di biometano estratto dai reflui fognari.

Per tutto il fine settimana i cittadini potranno visitare l'impianto, che, con una superficie di oltre 142mila metri quadrati, è uno dei depuratori più importanti e innovativi del Paese, sia per le tecnologie impiegate, sia per le attività di sperimentazione in corso.

Qui Gruppo Cap ha avviato l’estrazione di biometano dai reflui fognari: un progetto che mira a trasformare i depuratori del gruppo in bio-raffinerie, in grado di generare combustibile green dalle acque di scarto

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I risultati delle analisi effettuate dal Cnr-Iia sul biometano prodotto dall’impianto evidenziano la conformità sia agli standard per l’immissione in rete che a quelli per l’uso in autotrazione, dunque adatta ai veicoli a motore.

Secondo gli studi di Gruppo Cap, il solo impianto di Bresso/Niguarda potrebbe arrivare a produrre quasi 342 mila chilogrammi di biometano, sufficienti ad alimentare oltre 400 veicoli per 20 mila chilometri all’anno: in tutto, più di 8 milioni e 300 mila chilometri, equivalenti a oltre duecento volte la circonferenza della Terra.

I visitatori potranno trovarsi a osservare anche una coltivazione di alghe. Da qualche tempo Gruppo Cap, insieme all’Università di Milano-Bicocca, al Politecnico di Milano e a Fondazione Cariplo, sta sperimentando l’inserimento di microalghe nel processo di depurazione, per migliorare le performance dell’impianto dal punto di vista ambientale ed energetico, in nome dell’economia circolare

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In settimana è stato avviato l’impianto pilota di coltivazione di microalghe, che resterà in funzione nei prossimi due anni per testare il sistema grazie a un finanziamento da 300mila euro da parte di Fondazione Cariplo.

Queste microscopiche alghe, infatti, possono migliorare la qualità dei reflui, riducendo il contenuto di microinquinanti in modo naturale. Inoltre sono in grado di crescere utilizzando i nutrienti presenti nelle acque di scarto, riducendone la concentrazione, e necessitano di CO2 che può essere recuperata dai gas di scarico prodotti dal normale funzionamento delle turbine dell’impianto stesso.

Infine, le alghe possono essere avviate a digestione anaerobica, aumentando così la produzione di biogas, che a sua volta nell’impianto di Bresso viene convertito in biometano, migliorando così il bilancio energetico dell’impianto di depurazione. Le visite, della durata di un’ora ognuna, sono gratuite.

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