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Divorzio, come chiedere la revoca dell'assegno

23 maggio 2017 | 11.03
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Una recente sentenza della Cassazione ha rivoluzionato il tema del divorzio in Italia indicando come criterio di spettanza dell'assegno l'indipendenza economica dell'ex coniuge che lo richiede. Chi vuole chiedere la riduzione o la cancellazione dell'assegno divorzile deve quindi dimostrare che l'ex coniuge ha una propria autosufficienza. Tuttavia - spiega il sito di informazione legale 'La legge per tutti' - per ottenere la revisione dell'assegno occorre un "fatto sopravvenuto" successivo alla pronuncia di divorzio che cambi l'equilibrio economico fra gli ex coniugi.

Nello specifico, per ottenere la MODIFICA DELL'ASSEGNO devono verificarsi determinate situazioni. La prima ipotesi è quando la donna è ancora giovane e può andare a lavorare. Nella quantificazione del mantenimento, infatti, conta la capacità reddituale concreta. Si può ottenere una modifica dell'assegno anche quando l'ex torna a vivere dai suoi, riducendo così le spese quotidiane.

Ancora, si può chiedere al tribunale una riduzione del mantenimento quando il coniuge beneficiario migliora le proprie condizioni economiche perché, ad esempio, ha ottenuto un aumento dello stipendio o un nuovo e più conveniente lavoro. Un altro caso è quando il coniuge tenuto a versare l'assegno perde il lavoro o subisce un'invalidità che lo costringe a ridurre l'attività lavorativa, con contrazione dei guadagni.

Si vede ridurre il mantenimento anche l'ex moglie titolare di una modesta pensione sociale. Secondo la Cassazione si può chiedere una diminuzione dell'assegno anche quando chi è tenuto a versarlo ha avuto un figlio dalla nuova compagna e quindi deve affrontare nuove spese. Infine, anche il crollo professionale dell'obbligato può essere un elemento che motiva la riduzione dell'assegno.

Per richiedere, invece, la REVOCA DELL'ASSEGNO devono verificarsi dei casi specifici. Il primo e più classico caso in cui si ottiene la cancellazione del mantenimento è quando si inizia una stabile convivenza con un'altra persona, e ciò a prescindere dall'esistenza di redditi in capo a entrambi i partner. Si deve comunque trattare di una convivenza stabile basata sugli stessi presupposti del matrimonio e quindi sulla reciproca assistenza morale e materiale.

L'assegno può essere revocato anche quando il beneficiario, pur se disoccupato, percepisce altri redditi o ha un patrimonio immobiliare benché non lo faccia fruttare. Infine, si può richiedere la cancellazione dell'assegno quando l'ex partner ha un proprio reddito, ossia una fonte di guadagno che gli consenta di mantenersi e vivere in autonomia, senza dover ricorrere al sussidio altrui.

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