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Maturità, via libera a calcolatrice

24 maggio 2017 | 16.27
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(Fotogramma)
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Novità storica: al liceo scientifico il Miur apre alle calcolatrici evolute (programmabili e grafiche) per lo svolgimento del secondo scritto di Maturità scientifica, purché non abbiamo il Cas (ovvero il sistema che risolve le espressioni matematiche in automatico per intenderci). E secondo una ricerca di Skuola.net svolta su quasi 8mila studenti del liceo scientifico che indaga il rapporto tra la calcolatrice e studenti e professori in classe, la novità sarebbe stata accolta molto positivamente.

Alla vigilia dell’annuncio del Miur sulla possibilità di usare la calcolatrice grafica alla Maturità, il 79% degli intervistati si è detto favorevole alla novità. Il motivo, per il 61% degli studenti, è che lo strumento garantisce maggiore sicurezza sui risultati. Per il 29%, la calcolatrice grafica permette di concentrarsi sul procedimento, anziché sui calcoli. Tuttavia, per i maturandi che hanno partecipato all’indagine (circa 1 quarto del campione), finora le simulazioni d’esame in classe si sono svolte prevalentemente con gli strumenti tradizionali. Forse, per via dell'ufficializzazione della decisione ministeriale avvenuta molto a ridosso della fine della scuola.

Quel 72% di loro che ha fatto esercitazioni a scuola, in prevalenza ha potuto contare sul supporto della calcolatrice scientifica (64%) o di carta e penna (17%). Solo il 10% dei professori ha ammesso l’uso della calcolatrice grafica. Dalla ricerca, inoltra, risulta evidente un certo divario tra la percezione dell’utilità della calcolatrice tra studenti e docenti. I primi, infatti, la utilizzano eccome. Il 92% del campione complessivo dichiara di averne una, per la maggioranza si tratta scientifica.

A scuola, poco più di un terzo la usa sempre e un altro 57% qualche volta, mentre solo l’8% non la usa mai. Per i compiti a casa, invece, il 37% la accende sempre per fare i compiti e più della metà la prende in mano spesso e volentieri quando ha un dubbio. Questo perché la considerano uno strumento fondamentale per cavarsela meglio nei compiti in classe e nelle interrogazioni: per circa un quarto degli intervistati è assolutamente determinante, solo il 10% non la trova utile. Ma, come detto, i professori non la pensano allo stesso modo: solo il 4% degli studenti conferma che il proprio docente di matematica dedichi lezioni specifiche all’insegnamento di tutte le funzioni della calcolatrice e circa il 10% riporta che ne sia stato raccomandato l’acquisto all’inizio dell’anno scolastico. Il 34% dice invece che, in classe, non è mai stato toccato l’argomento. A tutti gli altri, è stato spiegato solo parzialmente il funzionamento dello strumento.

Il discorso non cambia sul fronte didattica: appena il 5% dei docenti della materia usa la calcolatrice grafica per spiegare, solo il 7% si aiuta con quella scientifica, il 47% usa il proiettore e la lavagna interattiva multimediale (LIM) ma addirittura il 41% si affida ancora esclusivamente alla lavagna nera, quella col gesso. Una delle conseguenze di queste ‘lacune’ è che non tutti gli studenti sanno come (e soprattutto quando) usare la calcolatrice. In ottica Maturità potrebbe essere cruciale. Perché è un dato troppo basso quello che vede solo il 65% dei ragazzi intervistati (maturandi e non) sapere che all’esame potrà portare una calcolatrice.

E allora scendono in campo direttamente i ragazzi, consigliando ai prof quale potrebbe essere, secondo loro, la strategia migliore per avvicinarsi alla tecnologia. Se più di 1 su 3 chiede ai prof di superare la vecchia logica troppo focalizzata sugli errori di calcolo, quasi 1 studente su 4 vorrebbe che a scuola - per dare più spazio al ragionamento - fossero utilizzate metodologie innovative, come programmi per fare simulazioni con il PC o altre risorse informatiche. Comprese, naturalmente, le calcolatrici – scientifiche e grafiche – visti come gli strumenti base da cui ripartire per agganciare materie apparentemente ‘fredde’ (come la matematica e la fisica) alla vita reale. La strada migliore per accompagnare i ragazzi nello studio delle discipline scientifiche.

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