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Super caldo, tutti i consigli per difendersi

09 luglio 2017 | 11.17
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Con il caldo torrido di questi giorni e le ondate di calore, magari accompagnate da forte umidità, bisogna fare molta attenzione. Soprattutto le persone a rischio, ma non solo.

Come ricordano gli esperti, tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori saranno gli effetti negativi. Per aiutare ad affrontare queste giornate di caldo, scende in campo il ministero della Salute che offre una serie di consigli validi per tutti.

- Evita l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde (tra le 11 e le 18).

- Evita le zone particolarmente trafficate, ma anche i parchi e le aree verdi, dove si registrano alti valori di ozono; in particolare per bambini molti piccoli, anziani, persone con asma e altre malattie respiratorie e non autosufficienti o convalescenti.

- Evita l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi.

- Trascorri le ore più calde nella stanza più fresca della casa, bagnandoti spesso con acqua.

- Utilizza correttamente il condizionatore.

- Trascorri alcune ore in un luogo pubblico climatizzato, in particolare nelle ore più calde.

- Indossa indumenti chiari, leggeri, in fibre naturali (cotone, lino) e riparati la testa con un cappello leggero di colore chiaro, assieme ad occhiali da sole.

- Proteggi la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo.

- Bevi liquidi (o almeno due litri di acqua al giorno) moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè. Evita, inoltre, bevande troppo fredde e bevande alcoliche.

- Segui un'alimentazione leggera, preferendo la pasta e il pesce alla carne ed evitando cibi elaborati e piccanti; consuma molta verdura e frutta fresca. Fai attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (latticini, carne) in quanto elevate temperature possono favorire la proliferazione di germi patogeni causa di disturbi gastroenterici.

- Se assumi farmaci, non sospendere autonomamente terapie in corso, ma consulta il tuo medico.

- Fai attenzione alla corretta conservazione dei farmaci: tienili lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta e riponi in frigo quelli che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.

- Se l’auto non è climatizzata evita di metterti in viaggio nelle ore più calde (11-18). Non dimenticare di portare con te sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste.

- Non lasciare persone non autosufficienti, bambini e anziani, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole.

- Assicurati che le persone malate o costrette a letto non siano troppo coperte.

- Offri assistenza a persone a maggiore rischio (ad esempio anziani che vivono da soli) e segnala ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Nelle persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute.

- In presenza di sintomi dei disturbi legati al caldo, contatta un medico.

CONDIZIONATORI - Inoltre, viene ricordato dalla Ausl Toscana Centro, bisogna prestare attenzione anche ai condizionatori: questi, infatti, devono essere regolati in modo che la temperatura dell’ambiente sia intorno ai 25-27°C.

- Le 10 regole per l'uso 'intelligente' dell'aria condizionata

IL CUORE - Il caldo ha poi un "impatto importante sull'apparato cardiocircolatorio perché determina vasodilatazione", ricorda Massimo Volpe, preside della Facoltà di medicina e psicologia dell'Università Sapienza di Roma e presidente della Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec). "Fa lavorare di più il cuore, provoca sudorazione e perdita di liquidi, esponendo così al rischio di disidratazione".

- Caldo e afa, i consigli dei medici

Ecco, dunque, alcuni consigli Siprec rivolti a chi soffre di cuore e agli ipertesi, ma validi un po' per tutti per trascorrere delle vacanze sicure.

1) La terapia antipertensiva 'balneare'. I soggetti con ipertensione arteriosa in trattamento durante l’estate devono controllare più spesso la pressione e dovrebbero discutere con il medico l’eventualità di ridurre la terapia durante il periodo più caldo, evitando però di variare da soli la terapia. In estate andrebbero ridotti o, se possibile evitati, i diuretici che espongono a disidratazione, perdita di potassio e disturbi elettrolitici. Qualche rischio può venire anche dai farmaci vasodilatatori, quali calcio-antagonisti e nitroderivati; attenzione infine anche agli Ace-inibitori e agli antagonisti dell’angiotensina, dotati anch’essi di un’azione vasodilatatrice.

2) Gli sbalzi di temperatura. I pazienti con ipertensione o scompenso cardiaco dovrebbero evitare gli sbalzi da temperature troppo calde a troppo fredde. Esporsi a lungo al sole per poi tuffarsi in acque fredde, al mare come al lago o in piscina, può provocare una congestione, soprattutto nei soggetti che prendono farmaci. Un accorgimento fondamentale è dunque quello di entrare in acqua gradualmente, evitando comunque di esporsi al sole, nelle ore più calde della giornata. In casa un ragionevole uso dell’aria condizionata, soprattutto nelle ore più calde, può andare bene.

3) Vacanze in montagna. L’aria in montagna è caratterizzata da una ridotta 'pressione parziale' d’ossigeno e questo induce il cuore a un lavoro maggiore, perché tende a compensare questa ridotta ossigenazione con un aumento della frequenza dei battiti cardiaci e con l’aumento della pressione. Di conseguenza, possono verificarsi crisi ipertensive negli ipertesi, episodi di angina pectoris o sindromi coronariche acute nei soggetti con cardiopatia ischemica. Infine, negli scompensati la terapia che era sufficiente a livello del mare può non esserlo più oltre i mille metri.

Per i cardiopatici che si accingono a recarsi in vacanza in montagna è raccomandabile: informare il medico della destinazione per le vacanze, adeguando opportunamente la terapia; evitare quote troppo alte al di sopra dei 1.500 metri; raggiungere la destinazione in quota progressivamente magari facendo una sosta di 1-2 ore. E' necessario, inoltre, accostarsi all’attività fisica con gradualità. Nei primi giorni non conviene lanciarsi in passeggiate o gite in bicicletta estenuanti. Bisogna dar tempo all’organismo e al cuore di adattarsi alle nuove condizioni climatiche e di quota, facendo un’attività fisica molto moderata nelle prime 48 ore, per poi aumentarla gradualmente nei giorni successivi.

4) L’alimentazione. In montagna, soprattutto, nei primi giorni deve essere più leggera per evitare che il cuore debba lavorare due volte sia per l’alta quota che per un’alimentazione troppo ricca. Se si è al mare o comunque al caldo è fondamentale curare l’idratazione. E' bene bere almeno 1,5-2 litri al giorno (a meno che il medico non lo sconsigli), possibilmente bevande non gassate ma ricche di elettroliti o vitamine come spremute d’arancia o limonata. Tra i cibi, meglio preferire quelli con un alto contenuto di acqua e facilmente digeribili, quindi verdura, frutta, fibre e carboidrati, pesce. Da evitare cibi ricchi di grassi animali e condimenti troppo pesanti e, nelle ore più calde, le bevande alcoliche.

5) Abbigliamento. Al caldo sono preferibili vestiti leggeri, chiari e non aderenti. Vanno evitati invece gli indumenti scuri e aderenti. All'esterno sempre meglio proteggersi con occhiali da sole e cappello.

6) Essere pronti alle emergenze. Quando ci si reca in villeggiatura fuori città è bene verificare sempre in precedenza quali sono i presidi sanitari disponibili nel luogo di soggiorno e capire come poterli raggiungerli sia telefonicamente che di persona in caso di necessità.

7) Attenti alla disidratazione. Molto importante è saper riconoscere i campanelli d'allarme della disidratazione per prendere subito provvedimenti. I sintomi ai quali prestare attenzione sono comparsa di mal di testa, vertigini che insorgono soprattutto quando ci si alza in piedi, sentirsi 'rallentati' o molto stanchi, bocca secca, contrazione della diuresi o urine molto concentrate (scure e scarse).

8) Se si soffre di pressione bassa. Le persone con tendenza alla pressione bassa devono stare ancora più attente a non esporsi al caldo perché questo può esasperare ulteriormente la loro suscettibilità alle crisi ipotensive. Il consiglio principale è quello di stare in luoghi freschi o all’ombra, uscire nelle ore meno calde della giornata, evitare di passare repentinamente dal freddo al caldo, idratarsi adeguatamente.

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