cerca CERCA
Venerdì 29 Marzo 2024
Aggiornato: 08:36
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Borsellino, l'ira della figlia: "Processo? 25 anni buttati al vento"

19 luglio 2017 | 15.30
LETTURA: 4 minuti

Borsellino, l'ira della figlia:

"Sono venticinque anni buttati al vento, con pentiti creati a tavolino tra lusinghe e torture, condannati ingiustamente all'ergastolo". Lo ha detto Fiammetta Borsellino lasciando la Prefettura dopo essere stata audita dalla Commissione nazionale antimafia. Riferendosi alla frase sulla "Procura massonica" di cui ha parlato, ha voluto spiegare: "Non parlo di Procura massonica, ma notoriamente si sapeva che Giovanni Tinebra avesse appartenenze di questo tipo. Si è detto in varie occasioni. Non mi risulta che ci siano mai state smentite. Ora ovviamente mi preme ribadire questo aspetto perché lo leggo a quelli che sono stati gli esiti dei processi".

"In questi 25 anni di conduzioni di indagini e processi doveva esserci una vigilanza, a nostro avviso questa vigilanza non c'è stata nella maniera più assoluta" , ha commentato.

"Da questa audizione in Commissione antimafia - ha detto - mi aspetto che ognuno faccia la sua parte, io non mi aspetto qualcosa in particolare, se non tutte quelle azioni che ciascun organo competente può mettere in campo. Ognuno per le proprie competenze".

"Chiedo pubblicamente scusa - ha continuato parlando dell'ultimo processo di revisione di Catania che ha assolto gli imputati accusati dal pentito Vincenzo Scarantino - per uno dei più colossali errori giudiziari".

"Non parlo in particolare di Nino Di Matteo. Sicuramente - ha detto -, durante i primi processi per la strage di via D'Amelio ci sono state gravissime omissioni e gravissimi errori e molte anomalie. E non sta a me stabilire se sono frutto di colpa, o frutto di dolo, o di inesperienza. Non sta a me deciderlo, L'unica cosa che rilevo è che sicuramente l'eccidio come quello di via d'Amelio non si meritava magistrati alle prime armi, questo è sicuro. Gli stessi magistrati hanno confermato di non essersi mai occupati di processi di mafia".

"Mio padre voleva riprendere il dossier su Mafia e appalti dei Carabinieri del Ros", ha poi sottolineato. "Posso ricordare l'intervista rilasciata ai francesi nei 57 giorni in cui si parlava di quei 'cavalli' che arrivavano e che erano altro - dice -. Mio padre non avrebbe rilasciato un'intervista di questo tenore se non avesse avuto a cuore questo tema".

"Dopo la strage di via D'Amelio io e la mia famiglia abbiamo vissuto in solitudine, una solitudine - ha detto ancora Fiammetta Borsellino - che poi è stata confermata dal fatto che tutte quelle persone, amici, colleghi, poliziotti, che per 25 anni sono stati a casa nostra per sostenerci, ora si sono dileguate". Alla domanda su quale spiegazione si sia data, dice: "Tengo per me queste riflessioni che riguardano una sfera emotiva e intima che non intendo condividere".

Al termine della sua audizione in Commissione antimafia ha consegnato alla Presidente Rosy Bindi un dossier contenente una serie di documenti, tra cui la requisitoria del processo di Caltanissetta, la vicenda del collaboratore Vincenzo Scarantino e la lettera inviata da Ilda Boccassini alla Procura di Caltanissetta. "Nessuno sa se il depistaggio è stato frutto di incapacità o di un comportamento penalmente perseguibili", ha commentato Rosy Bindi.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza