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Donna colpita alla testa in ospedale, fermato 42enne

10 agosto 2017 | 09.08
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Ospedale 'Santissima Annunziata' di Taranto (da GMaps)
Ospedale 'Santissima Annunziata' di Taranto (da GMaps)

E' stato individuato grazie all'incrocio tra alcune testimonianze e l'esame delle immagini degli impianti di videosorveglianza il presunto autore del tentato omicidio della donna di 73 anni, ricoverata al pronto soccorso dell'ospedale 'Santissima Annunziata' di Taranto, colpita l'altro ieri sera alla testa mentre si trovava in osservazione in un lettino del reparto.

La donna, che ha riportato un gravissimo trauma cranico, è ora in rianimazione in condizione disperate.

Nella tarda serata di ieri gli agenti della Squadra Mobile della Questura del capoluogo jonico hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti di un uomo di 42 anni, M. G., con vari precedenti e gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio e porto illegale di strumenti di offesa.

Le telecamere che si sperava potessero dare un contributo decisivo poiché posizionate vicino al luogo in cui è stato commesso il fatto non funzionavano; per questo gli inquirenti hanno dovuto ricostruire il percorso fatto dall'uomo e analizzare altri impianti di videosorveglianza lungo il tragitto.

Il 42enne fermato aveva in tasca una serie di documenti, da lui gelosamente custoditi, relativi a precedenti denunce nei confronti di una serie di persone per aggressioni e minacce che sosteneva di aver subito e, in relazione alle stesse, portava addosso una serie di schede di accesso al Pronto Soccorso dell'ospedale, dove si era recato per farsi curare e ottenere un referto.

M. G. avrebbe usato un cacciavite che solitamente portava nella tasca del gilet per colpire la donna. Inoltre, dai fascicoli consultati dagli inquirenti, risulta una traccia storica al riguardo: la moglie, infatti, nel 2008 aveva presentato nei suoi confronti una querela in cui sosteneva di avere subìto proprio dal marito un'aggressione con un cacciavite.

L'uomo, l'altro ieri sera, disteso su un fianco in una delle salette di attesa, dopo essersi improvvisamente svegliato e dopo aver mimato ripetutamente il gesto di colpire con violenza qualcuno, è uscito velocemente dalla stanza in cui si trovava, con la mano sinistra nella tasca del gilet (la stessa dove si è potuto ricostruire era solito occultare un cacciavite) entrando all'interno della sala poco distante, in cui si trovava la donna che era stata ricoverata da poco.

Dalla stanza, dopo aver presumibilmente colpito la donna, si è allontanato rapidamente per recarsi nella saletta del Triage e raggiungere poi l'uscita del Pronto Soccorso, allontanandosi definitivamente. La donna è stata ferita alla tempia destra: un oggetto contundente sottile e acuminato è stato conficcato in profondità nel cranio, provocandole così un vastissimo ematoma.

Le condizioni della vittima dell'aggressione permangono gravissime, tanto che viene tenuta in vita meccanicamente. Oggi, già come ieri, la signora ha fatto registrare un piccolo segnale di attività elettrica cioè di attività vitale. Per questo è stato rimandato l'inizio della procedura di osservazione di sei ore per l'accertamento della morte cerebrale.

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