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'Ho fatto un grosso errore', il secondo carabiniere in lacrime

13 settembre 2017 | 14.35
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(Immagine di repertorio - Fotogramma)
(Immagine di repertorio - Fotogramma)

Il carabiniere scelto Pietro Costa, 32 anni, indagato insieme all'appuntato scelto Marco Camuffo, 51 anni, per il presunto stupro di due giovani statunitensi, ieri pomeriggio, interrogato dai pm della Procura di Firenze Ornella Galeotti e Rodrigo Merlo ha ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con una delle ragazze, negando però che ci sia stata violenza. Al termine dell'interrogatorio, durato circa tre ore, il militare ha pianto ed ha esclamato "Ho fatto un grosso errore". Lo ha riferito oggi il difensore del carabiniere, l'avvocato Andrea Gallori.

Anche il suo collega Marco Camuffo, davanti ai magistrati sabato scorso, aveva confessato il rapporto sessuale con una delle due ragazze ma aveva escluso la violenza, parlando di una relazione intima consenziente da parte della giovane.

"I mio assistito ha ammesso che ci sia stato un rapporto sessuale con una delle due studentesse americane che lo hanno denunciato, ma nega assolutamente che ci sia stata violenza sessuale - ha dichiarato l'avvocato Gallori - In questa fase di indagini in pieno corso non ritengo di dover aggiungere altro. Abbiamo piena fiducia nella magistratura, riteniamo all'esito delle stesse indagini di poter offrire ulteriori spunti investigativi".

Il difensore del carabiniere, a proposito dello stato di ubriachezza delle studentesse ha precisato: è "una circostanza da chiarire, ma ritengo che sia semplice: bisogna solo aspettare il risultato degli esami biologici".

L'interrogatorio, ha riferito sempre l'avvocato Gallori, è durato circa 3 ore ed è terminato "con uno sfogo, un pianto liberatorio del mio assistito". Pietro Costa si è presentato spontaneamente ieri pomeriggio dai magistrati.

I due carabinieri sono stati sospesi sabato scorso dall'Arma in via precauzionale. La Procura militare ha aperto un'inchiesta "per atti relativi", ipotizzando altri reati.

La Procura di Firenze nei prossimi giorni valuterà se chiedere un incidente probatorio al gip per acquisire come prove le dichiarazioni delle due ragazze da utilizzare in un eventuale processo. Le due giovani intendono infatti rientrare al più presto negli Usa.

Nelle prossime ore la Procura diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo attende l'arrivo dei risultati scientifici condotti sulle tracce biologiche rilevate dalla polizia nell'androne, nell'ascensore e nell'appartamento del palazzo di Borgo Santi Apostoli, preso in affitto dalle ragazze, dove si sarebbe consumata la violenza sessuale.

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