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Ucciso a Milano nel 1992, carabinieri risolvono 'cold case'

03 ottobre 2017 | 18.32
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Ucciso a Milano nel 1992, carabinieri risolvono 'cold case'

Un omicidio rimasto irrisolto per 25 anni. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno individuato il responsabile di un omicidio avvenuto nel 1992 nel capoluogo lombardo. Il 7 febbraio 1992 in via Ippocrate a Milano Carmine Carratù, 24 anni, venne ucciso con 13 colpi d'arma da fuoco, esplosi da due diverse pistole. I militari sono riusciti a identificare come autori dell'omicidio Domenico Branca e Michele Mendolicchio, deceduto nel frattempo. Il 24enne, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, fu ucciso a causa di un diverbio nato da questioni per la compravendita di un’autovettura che la vittima aveva avuto con il titolare di una concessionaria.

Branca, 59enne, elemento del gruppo criminale legato alla consorteria di ‘ndrangheta Libri-De Stefano-Tegano, è stato accusato di concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso. Misura che arriva al termine dell’attività condotta dai carabinieri sugli elementi investigativi raccolti nell’ambito dell’operazione 'Rinnovamento', condotta sempre dal Nucleo investigativo di Milano nel 2014 e che ha disarticolato una struttura criminale diretta diramazione della cosca di ‘ndrangheta Libri-De Stefano-Tegano.

L’arrestato rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria nel carcere di Asti, dove si trova già detenuto per una condanna all’ergastolo per altre vicende che lo hanno visto coinvolto.

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