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Lavoravano nei campi per 4 euro all'ora, arrestato caporale

04 ottobre 2017 | 15.53
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(Fotogramma)
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Erano costretti a lavorare tutti i giorni, senza riposo e ferie, fino a 17 ore al giorno, con una paga oraria pattuita di non più di 4 euro all'ora e che nella realtà comunque non era mai superiore a duecento euro al mese, al netto delle spese che i braccianti agricoli sfruttati (ne sono stati calcolati 35) erano obbligati a rimborsare, sia al datore di lavoro, sia al suo fido caporale, per il posto letto, per le sigarette, i generi alimentari e di prima necessità, oltre a quelle per il trasporto.

E' quanto hanno accertato i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, della Compagnia di Castellaneta e della Stazione di Marina di Ginosa, che stamane con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, hanno eseguito nei comuni di Castellaneta e Ginosa due provvedimenti cautelari in carcere emessi dal gip del Tribunale di Taranto, Giuseppe Tommasino, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giorgia Villa.

A finire in carcere S.F., 43enne di Ginosa Marina, titolare dell'impresa agricola, e P.M.A., 25enne rumeno, ritenuti responsabili, a vario titolo, di intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro nell'ipotesi aggravata, estorsione, furto aggravato, lesioni personali, tentata violenza privata in concorso. Sono stati, inoltre, deferiti a piede libero altri tre rumeni, accusati di avere, in concorso con il 25enne arrestato, provocato lesioni personali a un loro connazionale durante una 'spedizione punitiva' successiva alla segnalazione da lui fatta alla Polizia Giudiziaria sulle irregolarità e i soprusi in corso.     

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