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Battisti: non temo estradizione, protetto da visto

05 ottobre 2017 | 16.44
LETTURA: 2 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Nessun timore di "essere estradato in Italia, nonostante una recente richiesta del governo italiano". E' quanto avrebbe detto Cesare Battisti alla polizia federale brasiliana, secondo quanto riportato dalla testata 'Estadao'. Secondo il giornale online, un decreto dell'ex presidente Lula gli ha "concesso un visto permanente".

ORLANDO - "L'estradizione è possibile, l'Italia la chiede da tempo, la richiesta dell'Italia rimane ferma: ci sono tutti i presupposti sulla base del diritto internazionale perché questa sia realizzata". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, interviene sul caso di Cesare Battisti e sul suo possibile rientro in Italia.

"Noi abbiamo fatto tutti i passi presso tutte le autorità giurisdizionali brasiliane e tutte le autorità politiche e alla luce del nuovo fatto ne faremo altri", spiega Orlando dopo l'arresto scattato in Brasile di Battisti, fermato al confine brasiliano mentre stava tentando di fuggire in Bolivia.

"L'Italia è fortemente determinata a far sì che Battisti sconti la sua pena nel nostro Paese, anche per restituite in parte ciò che è stato tolto alla nostra comunità e ciò che è stato inflitto alle vittime del terrorismo", conclude il ministro a margine di un evento in corso nella sede milanese de 'Il Sole 24 Ore'.

ALBERTO TORREGIANI - "Ringrazio tutti voi per il sostegno e la vicinanza" scrive Alberto Torregiani sulla sua pagina Facebook, rivolgendosi a "tutte le persone che mi danno solidarietà e sostegno anche solo con un Like", afferma all'AdnKronos il figlio del gioielliere Pier Luigi Torreggiani.

"Questo vuol dire che tanta gente ha sete di giustizia e si sente vicino al mio caso. E' importante per noi vittime sapere che la gente ancora ricorda quell'avvenimento e che ancora chiede giustizia" aggiunge.

Alberto Torregiani - figlio del gioielliere ucciso nel 1979 durante una rapina da un commando di Proletari armati per il comunismo - nel corso della rapina fu gravemente ferito e da allora è costretto sulla sedia a rotelle: "Ringrazio anche la stampa - continua Torregiani - attraverso la quale posso dare voce alle mie emozioni, alle mie sensazioni e mi dà la forza per poter continuare a lottare. La cosa più fastidiosa è rimanere in silenzio. Se i media mi danno voce, posso ulteriormente combattere".

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