Tre detenuti italiani sono fuggiti nella notte dal carcere di Favignana. "Hanno segato le sbarre della cella" dice Donato Capece, segretario generale Sappe, ricostruendo con l'AdnKronos la dinamica di quella che definisce "una clamorosa evasione".
Si tratta di tre siciliani, uno è ergastolano. "Erano tutti e tre nella stessa cella che guarda alla parte esterna - spiega Capece -. Dopo aver segato le sbarre, hanno scavalcato il muro, non è difficile, e sono fuggiti via" calandosi con le lenzuola. Ora è caccia aperta ai tre, "gli agenti stanno mettendo sottosopra l'isola".
I tre fuggitivi sono considerati soggetti pericolosi. Si tratta, informa Capece, di "Adriano Avolose, 36 anni, originario di Gela e condannato per omicidio. Gli altri due di Vittoria (Ragusa) sono Giuseppe Scardino, 41 anni, che finirebbe di scontare la pena nel 2032, e Massimo Mangione, 37 anni, con fine pena 2037".
Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate nelle carceri italiane, ricorda il Sappe, 6 evasioni da istituti penitenziari, 17 da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all’esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati. E, nel frattempo, ce ne sono state altre.
Secondo quanto comunicato dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria (Dap), "lunedì scorso tecnici del provveditorato regionale si erano recati a Favignana per una verifica degli impianti di sorveglianza e per gli interventi di manutenzione".
L'evasione "è avvenuta durante la notte mentre i detenuti si trovavano all'interno delle camere di pernottamento con i portoncini blindati regolarmente chiusi". Al momento, "sono in corso di svolgimento le verifiche per accertare la dinamica dell'evasione".
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