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Superstizione

Venerdì 17, cosa c'è da temere?

17 novembre 2017 | 07.12
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Ancora un venerdì 17, il terzo (e ultimo) di questo 2017. Dopo febbraio e marzo, tocca a novembre. E gli italiani, anche questa volta, si muovono tra superstizione, ironia e indifferenza.

Chi fa gli scongiuri – come per tutti coloro che temono la rottura di uno specchio o l'incontro con un gatto nero – ha dalla sua parte la convinzione alla Peppino De Filippo del 'non è vero ma ci credo'. Chi non mostra interesse nei confronti della sfortuna, invece, vive la propria giornata come una qualsiasi altra.

L'IRONIA - Se la paura nei confronti di questo numero - la cosiddetta eptacaidecafobia (dal greco ἑπτακαίδεκα, 17, e φόβο - phóbos - paura) - è irrazionale, l'ironia può essere una preziosa arma per vincerla; come diceva anche il fratello di Peppino, Eduardo De Filippo, secondo cui "essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male".

LA SCIENZA - Ma se neanche l'ironia viene in aiuto, si può provare ad affidarsi alla ragione. Da diverso tempo, infatti, il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, fondato nel 1989) organizza la 'Giornata Anti-Superstizione'.

LA SFORTUNA - "Quando qualcuno crede che un oggetto, una persona, una frase o un comportamento abbiano il potere di portare sfortuna non fa che condizionare se stesso e così, ritenendosi sfortunato, altera inconsapevolmente il suo comportamento e finisce per provocare gli eventi sfortunati che tanto lo spaventano", spiega sul sito del comitato Massimo Polidoro, segretario nazionale CICAP e già docente di Psicologia dell'insolito all'Università di Milano-Bicocca.

LA SUPERSTIZIONE - Secondo rilevamenti di Eurobarometro, servizio di sondaggi e analisi della Commissione europea dedicato a scienza e ricerca, riporta il CICAP, in Italia 58 persone su 100 ammettono di essere attratte da 'idee irrazionali e superstizioni' di fronte al 40% della media europea. Nel Vecchio Continente, quindi, ci piazziamo tra i Paesi più superstiziosi: al terzo posto dietro Lettonia (60%) e Repubblica Ceca (59%).

L'IRRAZIONALITA' - Proprio per combattere la superstizione, il Comitato sulle Pseudoscienze organizza una 'Giornata anti-superstizione' con incontri, conferenze, dibattiti e dimostrazioni pratiche: quest'anno è Spotorno, in provincia di Savona, il luogo adatto per tutti coloro che vogliono iniziare la personale lotta all'irrazionalità.

IL CORAGGIO - Una lotta che può passare per il coraggio di sfidare la temuta sfortuna. In che modo? Infilandosi sotto una scala aperta, versando qualche goccia di olio o un pizzico di sale per terra oppure aprendo un ombrello in casa. Insomma, facendo tutti quei gesti che per tradizione vengono considerati 'porta-sfortuna' ma che alla fine, guardandoli da vicino, come per tutte le cose che spaventano solo se non affrontate, ci fanno dire: cosa c'è da temere?

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