"Benedire il cellulare significa sollecitare gli utenti, con l'aiuto di Dio, a dire e fare un buon uso del proprio smartphone". Don Alessandro Palermo, parroco della chiesa di San Matteo a Marsala, spiega così dalla sua pagina Facebook la decisione di benedire gli smartphone dei fedeli durante la messa. Tutti in piedi, davanti al sacerdote che celebra la funzione, con i cellulari in mano per ricevere una benedizione a metà tra religione e hi-tech.
"Nella chiesa cattolica esiste un libro liturgico: il Benedizionale. Questo libro, frutto del Concilio Vaticano II, contiene diverse benedizioni su persone e anche su oggetti e luoghi (case, negozi, laboratori). Una sezione particolare (parete II, sezione II) è rivolta agli impianti e agli strumenti tecnologici", spiega il giovane religioso. Tra questi oggetti ci sono i mezzi di comunicazione e oggi il mezzo di comunicazione per eccellenza è lo smartphone", spiega il sacerdote nel messaggio 'Perché ho scelto i benedire i cellulari e perché voglio farlo con l'intercessione di Santa Lucia'", aggiunge.
"Manca, a tutti i livelli, un'educazione mediale, una formazione a come usare bene il proprio smartphone", aggiunge prima di ribadire, con caratteri maiuscoli, che ''una benedizione può fare bene non al cellulare ma a chi lo usa". E Santa Lucia, protettrice della vista e degli occhi, cosa c'entra? "Può diventare una speciale guida per un uso corretto dei media digitali". Perché, dice Don Alessandro, "si pecca anche con lo sguardo".