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Prete hi-tech

'Dio benedica lo smartphone, andate in pace'

13 dicembre 2017 | 15.10
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(Foto di Don Alessandro Palermo dalla pagina Facebook 'Chiesa mediale)
(Foto di Don Alessandro Palermo dalla pagina Facebook 'Chiesa mediale)

"Benedire il cellulare significa sollecitare gli utenti, con l'aiuto di Dio, a dire e fare un buon uso del proprio smartphone". Don Alessandro Palermo, parroco della chiesa di San Matteo a Marsala, spiega così dalla sua pagina Facebook la decisione di benedire gli smartphone dei fedeli durante la messa. Tutti in piedi, davanti al sacerdote che celebra la funzione, con i cellulari in mano per ricevere una benedizione a metà tra religione e hi-tech.

"Nella chiesa cattolica esiste un libro liturgico: il Benedizionale. Questo libro, frutto del Concilio Vaticano II, contiene diverse benedizioni su persone e anche su oggetti e luoghi (case, negozi, laboratori). Una sezione particolare (parete II, sezione II) è rivolta agli impianti e agli strumenti tecnologici", spiega il giovane religioso. Tra questi oggetti ci sono i mezzi di comunicazione e oggi il mezzo di comunicazione per eccellenza è lo smartphone", spiega il sacerdote nel messaggio 'Perché ho scelto i benedire i cellulari e perché voglio farlo con l'intercessione di Santa Lucia'", aggiunge.

"Manca, a tutti i livelli, un'educazione mediale, una formazione a come usare bene il proprio smartphone", aggiunge prima di ribadire, con caratteri maiuscoli, che ''una benedizione può fare bene non al cellulare ma a chi lo usa". E Santa Lucia, protettrice della vista e degli occhi, cosa c'entra? "Può diventare una speciale guida per un uso corretto dei media digitali". Perché, dice Don Alessandro, "si pecca anche con lo sguardo".

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