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Milano, deraglia treno: morte 3 donne

25 gennaio 2018 | 08.19
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Mancavano tre minuti alle sette del mattino quando un treno, un convoglio Trenord con a bordo 350 persone, pendolari partiti da Cremona per andare a scuola o al lavoro a Milano, è deragliato all'altezza della stazione di Pioltello (LE IMMAGINI). Tragico il bilancio: tre i morti, tutte donne. Sono 46 i feriti. "I cinque codici rossi di stamattina sono passati a quattro e nessuno è in pericolo di vita" ha comunicato il prefetto di Milano Luciana Lamorgese al termine del vertice istituzionale in Prefettura.

VITTIME - Viaggiavano tutte sul terzo vagone le tre vittime: Giuseppina Pirri (39 anni), Ida Milanesi (61) e Pierangela Tadini (51). In particolare è il terzo vagone che esce dai binari, e nella sua corsa trascina a terra tre pali, il quarto palo invece blocca la corsa del vagone. Le vittime sono rimaste schiacciate tra le lamiere.

TRENO VIAGGIAVA A 140 KM/H - Il treno deragliato all'altezza della stazione di Pioltello viaggiava alla velocità di 140 chilometri all'ora. Una velocità considerata regolare per il convoglio che non doveva fermarsi in quella stazione. Lo scorso luglio sulla stessa tratta ci sarebbe stato un episodio simile, ma senza vittime né feriti. Non è noto se ci siano stati di recente interventi di manutenzione su quel tratto ferroviario.

CORSA PER 2 KM FUORI DAI BINARI - E' la rottura di un binario, nel punto di giuntura, un chilometro prima della stazione di Pioltello (Milano) ad aver causato il deragliamento del convoglio. E' la tesi che sembra prevalere tra chi indaga sull'incidente. Il pezzo di rotaia 'incriminato' lungo 23 centimetri è stato ritrovato a circa 20 metri di distanza. Il convoglio ha viaggiato fuori dai binari per due chilometri, prima di arrestare la sua corsa.

Una tesi sostenuta dalle tracce visibili lungo la tratta: se fino a quel momento il treno viaggiava tranquillamente sui binari, da quella rottura lunga 23 centimetri sulle rotaie una parte dei vagoni - in particolare il terzo e il quarto - hanno finito la corsa sui sassi della tratta ferroviaria. Restano sui binari senza particolari danni i primi due vagoni e la motrice in fondo al convoglio. Nei giorni scorsi non si sono registrati, spiegano gli inquirenti, allarmi o segnalazioni lungo la tratta interessata dall'incidente.

SCINTILLE E UOMO IN FUGA - Le scintille del convoglio che frega contro i sassi e le rotaie e che provoca scintille ben visibili vista l'ora (poco prima delle 7) e un uomo fermo sulla banchina che scappa vedendo il treno che arriva in stazione a Pioltello. Sono alcuni dei frammenti ripresi dalle telecamere fisse della stazione che mostrano gli attimi successivi al deragliamento del treno.

INCHIESTA - La procura milanese ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti con l'ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo. La procura ha sequestrato l'area coinvolta dal deragliamento. Sotto sequestro sono finiti anche il convoglio, la scatola nera, i documenti sulla manutenzione dei binari e tutto quanto può essere utile ai magistrati per ricostruire la dinamica e le responsabilità di quanto accaduto.

Sono due i consulenti nominati dalla procura di Milano per far luce sull'incidente. Saranno i due ingegneri - già in passato si sono occupati di grandi disastri - a dover cristallizzare la scena dell'incidente, a spiegare le cause, se c'è stata la giusta manutenzione dell'infrastruttura, e a indicare eventuali responsabilità.

Intanto i vigili del fuoco hanno consegnato una prima relazione sul deragliamento. Gaetano Vallefuoco, comandante provinciale dei vigili del fuoco, ha depositato al quarto piano del Palazzo di giustizia una prima informativa contenente le immagini e le prime dichiarazioni raccolte sul luogo dell'incidente.

NUMERO VERDE - La prefettura ha attivato un numero verde per i parenti dei feriti: 02.77584184 e 02.77584892.

RFI - Dai primi accertamenti tecnici, è emerso un cedimento strutturale sulla rotaia circa 2 km prima del luogo dello svio. L’individuazione delle cause di quanto accaduto è attualmente al centro delle indagini condotte dall’Autorità giudiziaria, delle competenti autorità ministeriali e di Rfi, comunica Rfi in una nota.

In attesa che le indagini chiariscano l’esatta dinamica e le cause dell’incidente, Rete Ferroviaria Italiana "conferma l’impegno quotidiano profuso per garantire sulla propria rete i più elevati standard di sicurezza e affidabilità, valori che guidano ogni scelta strategica e ogni processo produttivo della società".

DELRIO - "Abbiamo attivato una commissione d’inchiesta ministeriale che non interferisce con la procura a cui abbiamo dato tutta la nostra collaborazione" ha affermato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, al termine del vertice istituzionale in seguito all’incidente. "Il sistema ferroviario italiano è certamente uno dei più sicuri al mondo, ma vogliamo che la verità si accerti rapidamente, perché è inaccettabile morire mentre si va al lavoro" ha detto Delrio.

TRE GIORNI DI LUTTO - L’amministrazione comunale di Pioltello ha dichiarato tre giorni di lutto cittadino.

CIRCOLAZIONE INTERROTTA - La circolazione ferroviaria sulla tratta dove è avvenuto l'incidente resta interrotta finché l’Autorità Giudiziaria non disporrà il dissequestro dell’area ferroviaria teatro dell’incidente, comunica Rete Ferroviaria Italiana, rinnovando il proprio cordoglio per le vittime e la propria vicinanza alle famiglie dei passeggeri coinvolti.

Sono stati attivati servizi sostitutivi a carattere regionale da Trenord, mentre i treni a lunga percorrenza della trasversale padana tra Milano e Venezia percorrono l’itinerario alternativo via Bologna - Verona con allungamenti dei tempi di viaggio fino a 150 minuti.

GARANTE - Il Garante chiede di revocare gli scioperi sulla rete ferroviaria di gennaio dopo il disastro di oggi a Pioltello. "Alla luce del disastro ferroviario che ha interessato il treno regionale di Trenord a Pioltello, nel milanese, - sottolinea l'Autorità di garanzia per gli scioperi in una comunicazione inviata ai sindacati proclamanti gli scioperi nel trasporto ferroviario del 27 e 28 gennaio prossimi in Veneto ed Emilia Romagna - in considerazione delle pesanti ripercussioni sulla circolazione anche nei prossimi giorni, si invitano le organizzazioni sindacali a revocare gli scioperi del 27 e 28 gennaio prossimi, indicati in oggetto, ai sensi dell’art. 3.7 dell’Accordo nazionale del settore ferroviario del 23 novembre 1999, e successive integrazioni, laddove è previsto che 'Gli scioperi di qualsiasi genere, dichiarati o in corso di svolgimento, sono immediatamente sospesi in caso di avvenimenti di particolare gravità o di calamità naturali o di stato di emergenza dichiarato".

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