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"Io insultato da infermiera: torna in Africa"

29 gennaio 2018 | 16.14
LETTURA: 3 minuti

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Musah fa il mediatore culturale e ha 37 anni. Originario del Ghana, vive a Benevento e finisce al Pronto Soccorso per un banale incidente domestico. E qui, racconta, succede l'inimmaginabile. "L'infermiera di turno non si sta preoccupando della mia salute - scrive sfogandosi in un post su Facebook -, è molto infastidita dalla mia presenza". Tanto che, aggiunge, non mi "chiede che è successo", ma "perché sono venuto in Italia". Musah stenta a crederci, "io, penso, chiedimi del mio problema per favore" . E invece, scrive, mi ha detto: "Questo è il mio Paese e se non ti piace torna in Africa". Nello studio c'erano "croci" e "quadri di Padre Pio", "appesi dappertutto". Cosa che, sottolinea, gli "ho fatto notare sfidando la sua fede e la sua professionalità", ma ottenendo l'effetto contrario. Mi sono sentito dire, aggiunge nel post,"viva Salvini...Viva l'Italia", restando senza parole. In pochi minuti il post ha fatto il giro della rete, facendo il pieno di commenti indignati. C'è chi chiede il licenziamento della signora, chi esprime solidarietà e chi mettendosi nei suoi panni sbotta: "Gli avrei tirato un ceffone". "Tranquillo", le scrivono, "anche i meridionali emigrati al Nord sono stato trattati così" e, in quanto a risposta, suggeriscono, "potevi dirle che sei venuto in Italia per portare un po' di civiltà..".



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