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Guerriglia a Torino al corteo contro Casapound

23 febbraio 2018 | 08.24
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(Adnkronos)
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Sei agenti di polizia feriti e due giovani manifestanti fermati sono il bilancio di quasi due ore di guerriglia ieri sera a Torino scatenata dai partecipanti al corteo antifascista promosso per protestare contro un’iniziativa elettorale di Casapound a cui è intervenuto anche il leader del movimento, Simone Di Stefano.

A ferire i rappresentanti delle forze dell’ordine il fitto lancio di petardi e bombe carta imbottite di schegge di metallo e legno da parte di alcuni manifestanti appartenenti all’area antagonista. Diverse schegge metalliche sono state rinvenute al termine della manifestazione  conficcate nelle protezioni indossate dagli agenti.

Il corteo, partito poco le 19 da piazza Carlo Felice, ha tentato un primo sfondamento del cordone posto a protezione dell’albergo dove Casapound aveva promosso l’iniziativa un’ora più tardi ma è stato respinto dalle forze dell’ordine con l’uso di idranti.

Ricompattatosi, il corteo ha quindi tentato a più riprese, per quasi due ore, di aggirare il blocco e di raggiungere l’hotel passando attraverso alcune vie laterali, accompagnando i tentativi con lanci di bottiglie, pietre e petardi e rovesciando in strada cassonetti della spazzatura a cui le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa hanno risposto con l’uso di idranti e il lancio di lacrimogeni.

Il momento di maggiore tensione si è registrato nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Susa quando un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo principale che stava sfilando in corso Inghilterra e, raggiunto il controviale, ha divelto le barriere di un cantiere stradale lanciando pietre e tentando di ritornare verso l’hotel dov’era in corso la manifestazione di Casapound, ma è stato nuovamente respinto dalle forze dell’ordine con idranti e lacrimogeni. I manifestanti hanno quindi proseguito per piazza Statuto, via Garibaldi e, dopo aver attraversato piazza Castello, hanno raggiunto piazza Santa Giulia, dove il corteo si è sciolto.

Dopo gli scontri, fonti del Viminale hanno espresso "né preoccupazione né allarme" ma "molta attenzione" da parte degli apparati di sicurezza, definendo i fatti di Torino "molto gravi" dal momento che diversi agenti sono rimasti feriti dall'esplosione di bombe carta riempite di chiodi. Le stesse fonti hanno sottolineato l'esigenza "che le manifestazioni in programma in varie parte d'Italia si svolgano senza ulteriori violenze" nella consapevolezza "che è necessario abbassare i toni della protesta".

Dal Viminale si è fatto notare inoltre che "l'attenzione verrà mantenuta a 360 gradi, come dimostrano anche gli arresti di questi giorni dei responsabili delle violenze, che hanno riguardato esponenti di ogni orientamento politico".

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