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Verona

La denuncia: "Tornano le mozioni del Ventennio"

28 febbraio 2018 | 11.33
LETTURA: 3 minuti

(Mozione Comune di Verona - post Facebook 'Veronesi aperti al mondo')
(Mozione Comune di Verona - post Facebook 'Veronesi aperti al mondo')

"Non passa la storia tra le mura di Verona. Tornano le mozioni del Ventennio". E' quanto denunciano, in una nota congiunta, movimenti di sinistra e associazioni per la difesa delle minoranze di Verona, scagliandosi contro una mozione firmata da 18 consiglieri della maggioranza del Comune veneto lo scorso 22 febbraio. Una mozione che propone di "non concedere il patrocinio del Comune di Verona, contributi o concessioni di sale o spazi comunali per eventi organizzati da movimenti e/o associazioni di sinistra o anarchiche, ritenuti dall'ufficio preposto della Questura di Verona come sovversivi e potenzialmente pericolosi per l'ordine pubblico".

"Mentre in altre città e amministrazioni si inizia a prendere coscienza dell'emergenza dovuta alla presenza e alla violenza fascista - sostengono le associazioni Assemblea 17 dicembre, Circolo Pink, Non una di meno, Potere al Popolo, Suburban e Verona in Comune - Verona, in piena tradizione repubblichina, metterà in discussione e chiederà l'approvazione di una mozione che va nel senso opposto, nella quale si chiede alla Giunta di impegnarsi a non concedere patrocini e spazi alla "sinistra" e agli "anarchici", rei di essere il male violento delle nostre città".

Secondo i gruppi di sinistra "anche in altri comuni del Veneto, come Treviso, Mira e Bassano, si sta pensando alla creazione di norme simili, nella convinzione che ormai il pericolo di un ritorno di modalità fasciste, con annesse violenze, discriminazioni e derive razziste, sia una realtà". "La "nostra" amministrazione - aggiungono - ormai non ha più nessun timore di far capire da che parte sta e sembra anzi farsene un vanto. Qui l'appoggio a gruppi neofascisti non si nasconde più, come abbiamo potuto notare anche dalle ultime iniziative promosse".

"A Verona i nemici siamo noi - lamentano i firmatari della nota - gruppi e associazioni di sinistra che costantemente si battono per il riconoscimento di diritti e non per la loro negazione". "Ancora una volta Verona è laboratorio dell'estrema destra - concludono - e questa amministrazione non ha paura di rinforzare quei fili mai tagliati con il ventennio. Fili che l'indifferenza delle istituzioni ha permesso si riannodassero in tutta Italia".

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