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Livorno

Militare attacca manifesto CasaPound: pestato a sangue

01 marzo 2018 | 12.03
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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A Livorno, la notte scorsa, "un militante di CasaPound Italia che stava tentando di riattaccare un manifesto strappato in via Garibaldi è stato assalito da quattro persone che, cappucci alzati e bastoni alla mano, prima lo hanno pestato e poi hanno sfondato i finestrini della sua auto, all'interno della quale era presente la compagna incinta, per fortuna rimasta illesa anche se sotto choc". A denunciare il fatto è CasaPound in una nota in cui spiegava che l'esponente del movimento "è stato trasportato al pronto soccorso in codice rosso e, per effetto dell'aggressione" rischiava di "perdere un occhio".

E' UN MILITARE DELL'ESERCITO - A quanto apprende l'AdnKronos l'uomo aggredito a Livorno è un militare. L'uomo, effettivo al 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi dell'Esercito, era insieme alla sua compagna, militante di CasaPound, che si trovava all'interno dell'auto presa di mira dagli assalitori. Il militare è stato dimesso dall'ospedale. A darne notizia su Twitter è Wikilao, portale specializzato nei temi della sicurezza. "Occhio fuori pericolo", viene precisato sul social network.

In una nota CasaPound Italia comunica che ''è stato dimesso con 30 giorni di prognosi dall'ospedale di Livorno il militante di CasaPound Italia aggredito" e che "scongiurato il rischio di perdere l'occhio, che i medici gli avevano prospettato in un primo momento, l'uomo dovrà essere sottoposto a una risonanza tra due giorni per un ulteriore controllo. Per il resto ha riportato la frattura del setto nasale e ecchimosi in tutto il corpo per le bastonate. Domani alcuni dirigenti del movimento saranno a Livorno per portare a lui e alla compagna la solidarietà di CasaPound''.

"E' incredibile quello che sta accadendo in Italia - sottolinea il segretario nazionale di CasaPound Italia Simone Di Stefano - Mentre le più alte cariche dello Stato vanno manifestando e lanciano allarmi sul sedicente pericolo fascista, gli antifascisti lanciano cacce all'uomo, rivendicano con orgoglio brutali pestaggi, aggrediscono e insultano le forze dell'ordine nella totale impunità. Al nostro militante gravemente ferito, va la più totale solidarietà e vicinanza del movimento".

"Al ministro Minniti, invece - continua Di Stefano - che non ha ritenuto di spendere una parola sulle minacce di chi ha promesso di mettere a ferro e fuoco Roma per impedirci di parlare al Pantheon questo pomeriggio, annunciando una manifestazione senza autorizzazione nella 'green zone', chiediamo invece cosa si debba aspettare ancora per intervenire".

"Gesti vigliacchi come questi, o come quelli di Torino, Piacenza, Palermo - conclude il segretario nazionale di CasaPound Italia - non fanno altro che rendere plasticamente evidente qual è la verità storica del periodo in cui viviamo: un movimento come CasaPound che si organizza, si impegna, si presenta alle elezioni e cerca di cambiare il mondo facendo politica e una massa di vecchi partiti che, pur di mantenere il loro posto alla guida del paese, cedono ai ricatti dei violenti".

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