Fioccano buche dopo l'ondata di maltempo che ha colpito l'Italia. E a farne le spese sono pedoni, automobilisti e centauri che hanno dovuto fare i conti con l'asfalto diventato un colabrodo. Gomme bucate, cerchi da buttare, marciapiedi-groviera ma anche cadute sulle strade sconnesse, semiasse distrutti, motorini da rottamare e tanto altro da imputare, però, a un responsabile preciso al quale eventualmente chiedere i danni: l'ente proprietario della strada ossia, almeno nelle città, il Comune d'appartenenza.
In caso di incidente, il malcapitato può dunque intraprendere la strada del risarcimento nei confronti dell'ente comunale. Ma come? A spiegarlo in 4 punti è l'Unione Nazionale Consumatori. Vediamo come:
- Chiedendo l'immediato intervento della polizia municipale, della polizia stradale o dei carabinieri, così da far rilevare sul posto le condizioni della strada e verbalizzare, nell'immediatezza del fatto, l'esistenza della buca, della strada sconnessa, etc.
- Scattando, se possibile, alcune foto dei luoghi prima che il Comune segnali alle ditte responsabili della manutenzione di riparare il danno
- Coinvolgendo testimoni che abbiano assistito all'evento
- Recandosi immediatamente, in caso di lesioni fisiche, al Pronto Soccorso.
L'importante - qualora il sinistro e il conseguente danno siano da imputarsi al manto stradale dissestato e non a un caso fortuito - è agire con tempestività e, soprattutto, munirsi di prove: verbali, testimoni, referti di pronto soccorso ma anche fatture di meccanici e gommisti saranno difficilmente contestabili dal Comune, al quale dovrà essere inviata la denuncia con raccomandata A/R. Se infatti la responsabilità oggettiva è sempre del Comune di appartenenza, l'onere della prova spetta al cittadino.