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"Abbiamo finito i soldi"

16 marzo 2018 | 10.22
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Alessandro Turati (FOTOGRAMMA)
Alessandro Turati (FOTOGRAMMA)

Capelli lunghi, giacca, un calice in mano, un sorriso pacato. E' una delle poche foto rimaste visibili sul profilo Facebook di Alessandro Turati, il 28enne che a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, è stato trovato senza vita in casa assieme ai cadaveri della madre di 58 anni e della nonna 88enne. Sui loro corpi profonde ferite di arma da taglio.

Le avrebbe uccise nel sonno, mercoledì notte, senza che fosse qualcosa di studiato a tavolino: per se stesso coltellate al petto e polsi tagliati, secondo quanto riporta il 'Corriere della Sera', nella ricostruzione delle ultime ore del giovane.

LA LETTERA - Prima di farlo, quel post su Facebook che risale a martedì: "L'amore non è tutto ciò di cui hai bisogno". Ora non più consultabile. Il suo profilo social è diventato infatti un account commemorativo. Poi la lettera, con le scuse e altri passaggi più difficili da interpretare e una frase: "I soldi sono finiti".

GLI STUDI - Gli studi di Giurisprudenza al campus di Milano-Bicocca (dopo aver frequentato il liceo Parini a Seregno) e quella scelta sofferta, raccontano, per aver dovuto lasciare l'università. E poi il dolore per la perdita del padre, racconta ancora il 'Corriere'. Ma anche amore per la cultura, la lettura, le uscite con gli amici.

GLI AMICI - E proprio con loro, Alessandro Turati aveva appuntamento per sabato sera, notte di San Patrizio. Un appuntamento fissato prima della tragedia. Prima di essere ritrovato senza vita dai carabinieri, all’interno della sua abitazione, con la porta chiusa dall’interno, assieme a madre e nonna.

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