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Segregata in casa dal marito per 8 anni

29 marzo 2018 | 19.00
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(Fotogramma)
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Minacciata, sottomessa e tenuta reclusa in casa dal marito da otto anni. Vittima una donna marocchina residente in Italia, costretta a subire le violenze fisiche e morali da parte del compagno, un 51enne suo connazionale. Nei confronti dell'uomo i carabinieri della stazione di Santarcangelo (Rn) hanno eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla residenza e ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, emessa dal gip del Tribunale di Rimini su richiesta della locale Procura della Repubblica. L'accusa nei suoi confronti è reato di maltrattamenti in famiglia verso la moglie.

L’attività dei militari è partita nell’ottobre 2017 quando i Carabinieri della Stazione di Santarcangelo hanno ricevuto un mail in lingua araba dal padre della donna, residente in Marocco, nella quale riferiva vessazioni subite dalla figlia che veniva minacciata, sottomessa e tenuta reclusa in casa dal marito. Secondo quanto poi raccontato dalla stessa donna ai carabinieri, dal 2010 a oggi, il marito le avrebbe vietato di intrattenere contatti di qualsiasi tipo con estranei, obbligandola a rimanere sempre chiusa in casa, impedendole di apprendere la lingua italiana e senza permetterle di svolgere alcuna attività lavorativa.

La donna riferiva inoltre di non avere mai avuto denaro a disposizione per soddisfare le proprie esigenze e quelle dei due figli minori: era il marito, infatti, che faceva la spesa acquistando solo i prodotti strettamente necessari e quelli di suo gradimento. L’uomo, inoltre, al fine di controllare costantemente la donna e verificare eventuali contatti della stessa con l’esterno, aveva installato 4 telecamere lungo in perimetro dell’abitazione e le aveva portato via i documenti di riconoscimento e di soggiorno al fine di impedirle di lasciare l’Italia.

Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di Rimini ha richiesto al gip l’emissione del provvedimento restrittivo. L’atto, notificato nel corso della mattinata, prevede che l’uomo non possa più avvicinarsi alla residenza e ai luoghi frequentati dalla moglie, con obbligo di rimanere a debita distanza, comunque non inferiore a 1 km, con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la vittima ed i suoi familiari.

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