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Autovelox, quando contestare la multa

06 aprile 2018 | 06.55
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Contestare le multe per eccesso di velocità è possibile, almeno in alcuni casi. Qualora non venissero rispettati i requisiti indicati di seguito, chi si vede recapitare una multa per eccesso di velocità può rifiutarsi in modo legittimo di pagare l’importo della sanzione.

In primo luogo, secondo quando previsto dalla giurisprudenza, la segnaletica che anticipa la presenza di un dispositivo autovelox deve essere collocata a una distanza idonea in base alla tipologia di strada. Secondo la Corte di Cassazione, 4 chilometri è la distanza massima che può intercorrere tra la segnaletica e l'autovelox senza che la segnaletica debba essere ripetuta, anche nel caso di intersezione di una strada secondaria su quella principale. In base alla circolare Minniti pubblicata la scorsa estate, inoltre, è necessario aggiungere un cartello mobile alla segnaletica fissa che segnali l'autovelox in luoghi in cui solitamente non si effettuano controlli.

Inoltre, la volante della polizia o della municipale deve essere ben evidente e non occultata. Sul verbale della multa per eccesso di velocità deve risultare la data in cui è stata effettuata l'ultima taratura dell'autovelox che ha identificato l'infrazione - secondo la Corte costituzionale, la sanzione è nulla se l’ultimo controllo sul dispositivo è stato effettuato negli oltre 365 giorni precedenti al verbale. Sia che manchi tale data o che il controllo risulti effettuato troppo indietro nel tempo, l’automobilista può procedere alla contestazione della multa.

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