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Rigopiano, indagati governatori Abruzzo

16 maggio 2018 | 11.12
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Rigopiano, indagati governatori Abruzzo

Svolta clamorosa nelle ultime ore nelle indagini sulla vicenda sull'hotel Rigopiano quando il 18 gennaio 2017 una valanga travolse la struttura procurando la morte di 29 persone tra ospiti e personale dell'hotel. La Procura della Repubblica di Pescara ha indagato l'attuale presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e gli ex presidenti Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi per omicidio e lesioni.

Il provvedimento della Procura di Pescara rientra nel filone dell'inchiesta relativo alla mancata realizzazione della Carta di localizzazione delle Valanghe che la Regione non aveva predisposto. Da qui il coinvolgimento dei Governatori abruzzesi che si sono succeduti alla guida delle diverse Giunte regionali dal 2007 al 20017. Con loro anche gli assessori regionali che avevano la delega in materia di Protezione Civile.

I Carabinieri forestali stanno eseguendo ancora in queste ore le notifiche dei relativi provvedimenti ai quali sono interessati gli ex assessori Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Gianfranco Giuliante e l'attuale sottosegretario alla Presidenza con delega alla protezione civile Mario Mazzocca. Da quando si è appreso nell'inchiesta figurano anche diversi dirigenti e funzionari regionali.

I primi ad essere iscritti nel registro degli indagati, tre mesi dopo la tragedia, sono stati il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il tecnico comunale Enrico Colangeli, Bruno Di Tommaso, gestore dell’albergo e amministratore e legale responsabile della societa’ "Gran Sasso Resort & spa", Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio di viabilita’ della Provincia di Pescara.

Nel Novembre scorso nell’inchiesta sono finite altre 17 persone fra le quali alcuni nomi eccellenti come l’ex Prefetto di Pescara Francesco Provolo ma anche Leonardo Bianco e Ida De Cesaris, rispettivamente ex capo di gabinetto e dirigente della Prefettura del capoluogo adriatico. Successivamentenel registro degli indagati è finita ancheDaniela Acquaviva funzionaria della Prefettura di Pescara. E ancora alcuni dirigenti e funzionari della Regione, della Provincia gli ex sindaci del Comune di Farindola (Pe) Massimiliano Giancaterino e Antonio De Vico e poi ancora tecnici,imprenditori.

I reati ipotizzati dalla Procura di Pescara vanno, a vario titolo, dal crollo di costruzioni o altro, disastri colposi, all’omicidio e lesioni colpose, all’abuso d’ufficio e al falso ideologico, alla rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.

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