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Migranti, polemica su parole procuratore Zuccaro

16 giugno 2018 | 17.30
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(AFP)
(AFP)

"Il sistema attuale di soccorso in mare tramite navi di Ong o altro è un anello di un sistema che è profondamente sbagliato nella sua struttura perché è impossibile pensare che si debba affidare il legittimo diritto di persone che hanno diritto alla protezione internazionale di venire in Europa per vedere esaminata la loro situazione a un traffico che appartiene a soggetti criminali". Lo ha detto il procuratore della Repubblica a Catania, Carmelo Zuccaro, rispondendo ai giornalisti a margine di un incontro sull'immigrazione organizzato da Area democratica per la Giustizia. Parole che hanno scatenato la reazione della politica. Il presidente del Pd Matteo Orfini, in una nota, ha sottolineato che le parole del magistrato, "se sono state ben riportate, le trovo onestamente sconcertanti". Secondo Giuseppe Civati e Andrea Maestri di Possibile, invece, queste tesi sulle Ong "sono sorprendenti e gravi, oltre che obiettivamente infondate".

Secondo il procuratore Zuccaro, è necessario che "venga interrotto questo tipo di canale di afflusso e che invece, nei Paesi che sono direttamente coinvolti dalle partenze di questi migranti, si aprano degli hotspot nei quali si possa effettivamente fare un primo esame delle richieste e poi dividere le varie quote secondo ovviamente le esigente e le disponibilità dei Paesi europei". E ancora: "Se non combattiamo il traffico dei migranti - ha sottolineato - non riusciremo mai a debellare un fenomeno che sta avendo effetti devastanti di corruzione anche in Paesi ovviamente meno strutturati, parlo della Libia e non solo della Libia purtroppo".

ZUCCARO - Secondo il procuratore, "ben altri risultati in termini di vite umane salvate e di storie di violenze e abusi evitati si avrebbe con la creazione di hotspot gestiti a livello internazionale. Che è l'unico modo, a mio avviso, di porre fine veramente al vergognoso traffico di migranti da parte delle organizzazioni criminali". E il modo "più efficace per fermare il traffico di esseri umani - ha osservato - è quello delle intese. La solidarietà umana, che non si può non nutrire per persone che fuggono da situazioni di conflitto e di persecuzione di varia natura, non può consentire la sopravvivenza di un sistema che costringe i migranti a compiere un pericoloso viaggio nel deserto prima, per consegnarsi nelle mani di spietati assassini dopo, di cui diventano ostaggi, e per i quali si organizzano salvataggi in mare per liberarli".

"Non mi stancherò mai di ripetere - ha ribadito il magistrato - che l'unico modo di affrontare il crimine organizzato in larga scala è quello di combatterlo senza tregua, inaridendone le fonti di ricchezza e non lasciando che pericolosi criminali possono impossessarsi di ostaggi per ricattare la schizofrenica coscienza dei Paesi europei. Coscienza che - ha osservato Zuccaro - funziona a intermittenza. E queste misure appaiono non più indifferibili nell'Ue".

ORFINI - Sulla questione, con una nota è intervenuto il presidente dem Orfini: "Leggo le dichiarazioni del pm Carmelo Zuccaro secondo cui le Ong 'sono parte di un sistema profondamente sbagliato'. Se sono state ben riportate, le trovo onestamente sconcertanti". E ha aggiunto: "E' profondamente sbagliato che ci siano trafficanti di esseri umani. E' profondamente sbagliato che ci siano veri e propri lager in Libia. E' profondamente sbagliato che molti, troppi, preferiscano chiudere gli occhi e fingere che questo non sia un problema. E' profondamente sbagliato che uomini, donne e bambini muoiano ogni giorno in mare".

"Di fronte a tutto questo - ha proseguito Orfini - si sceglie di criminalizzare chi ha la sola responsabilità di provare a salvare vite umane, sopperendo spesso all'assenza degli stati e delle istituzioni. C'è qualcosa di incredibile in questo atteggiamento che, ahimé, non è solo di Zuccaro".

CIVATI - Per Giuseppe Civati e Andrea Maestri di Possibile, "il pm Zuccaro dovrebbe parlare con fatti concreti, non diventare un opinionista improvvisato. Per carità, potrebbe farlo. Ma solo dopo aver lasciato il ruolo che occupa attualmente. Per ora, invece, deve attenersi alle indagini, ai fascicoli, agli atti. Le sue tesi sulle Ong sono sorprendenti e gravi, oltre che obiettivamente infondate”. E ancora: "Il sistema profondamente sbagliato - hanno aggiunto Civati e Maestri - è quello ispirato al proibizionismo migratorio della Bossi-Fini che, come il giurista certamente sa, è il muro giuridico che per essere varcato dai disperati richiede l’intermediazione illecita dei trafficanti di esseri umani".

"La criminalizzazione delle Ong, che solo negli ultimi giorni hanno salvato oltre mille vite umane nel Mediterraneo, è un atto eticamente discutibile e tutto politico: posizione incompatibile - hanno concluso - con una figura deputata ad amministrare la giustizia”.

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