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La proposta

Sindaco Domodossola: "Separare bimbi da migranti durante vaccini"

27 giugno 2018 | 17.03
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Separare i bambini dai migranti durante le vaccinazioni all'Asl. Dopo la richiesta del coprifuoco per i rifugiati, il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi lancia una nuova proposta sui migranti presenti in città per evitare l'"uso promiscuo degli ambulatori per la somministrazione dei vaccini". "Mi viene segnalato con preoccupazione che nello stesso locale vengono vaccinati migranti richiedenti protezione internazionale e bambini in tenerissima età - scrive Pizzi in una lettera indirizzata all'azienda sanitaria locale della provincia del Verbano-Cusio-Ossola - Purtroppo sappiamo che i migranti non hanno alle spalle anamnesi che possano escludere situazioni di pericolo per la collettività, anzi sono spesso portatori di malattie contagiose".

"La situazione desta ancor più preoccupazione - aggiunge - perché i bambini in tenerissima età che si ritrovano a stretto contatto con i migranti non hanno ancora completato il ciclo dei vaccini obbligatori". Da qui la richiesta di tenere lontani i bambini dai migranti durante le vaccinazioni rivolta al direttore dell'Asl locale. "Mi preme quindi chiederLe di rassicurarmi rispetto a quanto sopra esposto confidando che quanto segnalatomi non corrisponda a realtà. In caso contrario - ribadisce Pizzi - ritengo indispensabile che si provveda diversamente, organizzando il servizio in modo da evitare tali situazioni e da garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie".

A stretto giro è arrivata la replica dell'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta. ''Il diritto alla salute va garantito a tutti senza discriminazioni, ancora più odiose trattandosi di minori", sostiene Saitta. ''Ho appreso delle dichiarazioni del sindaco di Domodossola che chiede stanze separate per le vaccinazioni dei bambini e dei rifugiati. Mi auguro che non corrispondano al vero e siano frutto del clima, politico e non solo, surriscaldato di queste settimane - spiega Saitta - è spiacevole constatare come le tematiche che riguardano la salute spesso diventino oggetto di strumentalizzazioni politiche che alimentano un clima di confusione e di disinformazione perenne che non aiuta i cittadini". ''Sarebbe opportuno da parte di tutti una maggiore sensibilità istituzionale - conclude - in particolare da chi come il sindaco, ha anche responsabilità in materia di salute pubblica''.

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