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Legale Contrada: "Chiederemo i danni per l'errore giudiziario"

04 luglio 2018 | 19.51
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Legale Contrada:

"E' un processo infinito per Bruno Contrada. Che non è neppure indagato". Così l'avvocato Stefano Giordano, legale di Bruno Contrada, l'ex 007 che nei giorni scorsi ha subito una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta per l'uccisione dell'agente Nino Agostino e della moglie, avvenuta nel 1989.

Il legale annuncia un nuovo ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo. "Una persona di 87 anni ha il diritto di essere lasciata in pace", dice a gran voce Giordano. Nelle "incursioni che sono state effettuate nel corso di questo anno - afferma ancora l'avvocato - è stato sostanzialmente sottoposto ad indagini ma formalmente estraneo".

"Agiremo per la riparazione per l'errore giudiziario subito da Bruno Contrada - fa sapere il legale - Non abbiamo ancora quantificato il danno ma certo ammonta a svariati milioni di euro. E' stata scontata interamente una pena che non doveva essere eseguita". L'errore giudiziario a cui fa riferimento Giordano è la condanna scontata da Contrada a dieci anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Un anno fa la Corte europea dei diritti dell'uomo ha scagionato l'ex dirigente della Squadra mobile.

"Come dicevano i latini 'Turpe senex miles', è ingiusto e inumano che un vecchio continui a combattere. Io ho combattuto per 26 anni dal '92 ad oggi e continuo a guerreggiare" dice Contrada. "Ho saputo che esisteva un uomo che si chiamava Antonino Agostino solo dopo la sua morte - spiega - Il poliziotto non è mai stato alle mie dipendenze, non ho mai avuto modo di incontrarlo. Ho saputo dopo che fu un delitto".

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