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Il 'naso' che stana i tumori vola a New York

05 luglio 2018 | 10.20
LETTURA: 3 minuti

(Fermo immagine YouTube /'Università Campus Bio-Medico di Roma')
(Fermo immagine YouTube /'Università Campus Bio-Medico di Roma')

Un progetto iniziato nel 2015 all'Università 'Campus Bio-Medico' di Roma per la diagnosi del tumore al polmone. Una sorta di 'naso' a forma di grande pipa che capta l'impronta del respiro e cattura le particelle organiche volatili (VOCs) del respiro umano.

Oggi questo sistema di misurazione per identificare noduli tumorali ha conquistato anche New York. Il dispositivo 'Pneumopipe', secondo quanto riporta l'edizione romana del 'Corriere della Sera', ha infatti acceso l'attenzione del Memorial Sloan Kettering Cancer Center - tra i migliori centri al mondo nella cura e ricerca sul cancro - il quale ha scelto di avviare una fase di test per certificare ulteriormente il sistema.

COME FUNZIONA - Il paziente deve solo respirare all'interno del dispositivo (sviluppato e brevettato presso l'unità di ricerca Elettronica dell'UCBM) per circa tre minuti, riempiendo una cartuccia delle dimensioni di una penna a sfera, "in grado di incamerare e conservare l'esalato specifico di ciascun soggetto" si legge sul sito del Campus Biomedico romano, "senza rischi di inquinamento o di perdita del contenuto".

Questa cartuccia rende così "possibile il trasporto dei campioni, favorendo la realizzazione di studi multicentrici, costa la metà del tradizionale palloncino e ha dimensioni più contenute e meglio stoccabili nello spazio" sottolinea l'università della Capitale.

I RISULTATI - La valutazione dei campioni viene poi effettuata mediante il dispositivo 'Bionote', "strumento capace, attraverso speciali filtri, di esaminare nel dettaglio le caratteristiche dei composti volatili costituitivi del respiro dei pazienti" e di rilevare quelle miscele caratteristiche che sarebbero utili a intercettare i cosiddetti 'falsi positivi', ricorda l'istituto, cioè i noduli individuati nel corso della Tac che non sono pericolosi.

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