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Bonafede: "Nessuna liberalizzazione delle armi"

18 luglio 2018 | 09.41
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(Fotogramma)
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Nessuna liberalizzazione sulle armi. "In alcun modo la realizzazione dell’obiettivo riformatore, per come concepito da questa maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione e il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il governo non avverte alcuna esigenza di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, peraltro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità". Lo ha assicurato rispondendo al Question Time alla Camera il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

"Le presunte relazioni tra l’intento riformatore e gli interessi economici delle aziende produttrici di armi" sono "sterili e infondate illazioni" da lasciare "alla polemica giornalistica", ha detto il ministro, ribadendo che "la legittima difesa riguarda la giustizia e non la sicurezza e l’ordine pubblico". Il titolare della Giustizia, in serata, ha assicurato che "sulla legittima difesa il governo è compatto", ribadendo che la riforma delle norme "è una priorità della maggioranza". Del resto, ha ricordato, "era un tema messo nero su bianco nel contratto di governo e noi abbiamo il vizio di fare ciò che diciamo".

IL TESTO - "Lavoreremo a un testo che tolga le zone d'ombra dall'attuale normativa e che dia la possibilità ai cittadini, che si sono legittimamente difesi, di non dovere subire tre gradi di giudizio: questo sarà possibile dando alla magistratura un testo chiaro da applicare". Bonafede ha poi espresso il rammarico per il fatto che "certi giornali, invece di informare i cittadini fanno politica, provando a metterci gli uni contro gli altri. Senza ottenere il minimo successo".

SALVINI
- "Sono in perfetta sintonia con il ministro Bonafede" ha detto anche Matteo Salvini, in merito alla posizione M5S sulla legittima difesa. "Anzi - ha aggiunto il ministro dell'Interno - sosteniamo insieme la battaglia per far scontare la pena nei Paesi di provenienza agli stranieri nelle nostre carceri".

LEGITTIMA DIFESA - Sulla materia della legittima difesa, ha spiegato ancora Bonafede, "occorre intervenire, si vedrà se attraverso progetti di origine parlamentare o iniziative legislative governative, affinché siano eliminate quelle zone d’ombra che attualmente rendono quantomeno accidentato il percorso attraverso cui un cittadino, che si sia legittimamente difeso da un’aggressione ingiusta, possa provare la propria innocenza".

CARCERI - Quanto alla situazione delle carceri, il ministro ha detto che il governo si impegna a "incrementare accordi bilaterali che consentano il trasferimento di detenuti stranieri condannati anche senza il loro consenso".

Intanto la commissione Giustizia di Palazzo Madama ha incardinato i cinque ddl depositati sulla legittima difesa: si tratta di un ddl di iniziativa popolare, due di Forza Italia, uno di Fdi e uno della Lega. "In considerazione della delicatezza della materia trattata, della complessità e dell'impatto a livello sociale è necessaria un'analisi approfondita delle norme esistenti, dei testi presentati con attenzione e con saldi riferimenti nella giurisprudenza" ha sottolineato il senatore M5S della commissione Giustizia, Francesco Urraro. "Ciò è doveroso per il Movimento 5 Stelle, così da rendere la legge realmente efficace ma nella piena sicurezza dei cittadini.

Ma per Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, "l’annuncio di 'approfondimenti' sulla riforma della legittima difesa, che noi preferiamo chiamare 'diritto alla difesa', suona come un insulto al programma votato dalla stragrande maggioranza degli italiani alle ultime elezioni, quello del centrodestra". Secondo Carfagna, "la Lega non dovrebbe tollerare questo rallentamento" e "Forza Italia non cesserà di chiedere che sia dato immediato seguito all’impegno preso in campagna elettorale".

"L'unica 'adeguata valutazione' che va fatta in tema di legittima difesa riguarda l’urgenza di dare una risposta alla richiesta di sicurezza degli italiani" rincara il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto commentando le dichiarazioni del senatore Urraro. "Il diritto deve adeguarsi alla realtà che cambia e questo processo non può implicare tempi biblici: desta più di un sospetto, sotto questo profilo, l'affermazione dei 5 Stelle che la normativa sulla legittima difesa richieda solo un meditato e quindi eventuale aggiornamento. Un testo valido, semplice ed equilibrato già c'è ed è quello depositato da Forza Italia con Mariastella Gelmini".

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