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Haters contro Saviano

20 luglio 2018 | 15.14
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(Fotogramma)
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"Spero ti levi le mutande, oltre alla tua inutile scorta". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini querela Roberto Saviano per averlo definito "ministro della Mala Vita", e sullo scrittore si riversa un'ondata di commenti via social. Tantissimi quelli di solidarietà, con gli utenti stretti in un grande abbraccio virtuale per sostenere le ragioni dell'autore di 'Gomorra' e per protestare contro il gesto del vicepremier, accusato dai più di voler "abbattere le opinioni e la democrazia a colpi di querele su carta intestata", di voler "zittire il dissenso", di "minacciare" o "intimidire" chi "con il suo lavoro sta combattendo davvero le mafie". Ma la solidarietà non è certo l'unico sentimento che gli utenti riservano a Saviano. Da parte dei sostenitori del leader leghista - che accusano il giornalista di voler solo "finire sui giornali" con "dichiarazioni diffamatorie" per le quali "dovrà pagare e chiedere scusa" e di attaccare "in modo strumentale" il ministro "per farsi pubblicità mentendo" - spuntano anche attacchi durissimi, all'insegna dell'insulto e dell'odio.
Saviano diventa così un "parassita", "venduto" e "camorrista". Lo scrivono dappertutto, nel tweet dell'annuncio della querela di Salvini o sotto la risposta dello scrittore, mentre ingaggiano lotte combattute a botte di insulti anche contro chi - su un fronte o sull'altro - chiede semplicemente di moderare i termini.
I commenti sono un tripudio di "paraculo", "bullo", "camorrista strafottente", mentre la richiesta è quasi sempre una: "Levategli la scorta" a questo "infame" cui servirebbero "due belle pizze fatte a modo, così impari a rispettare le persone". D'altra parte, si chiedono, "che se ne fa della scorta dal suo attico miliardario di New York?". Meglio, per tutti, "lasciare i poliziotti a guardia di chi rischia davvero". E sulla querelle con Salvini sono in molti a scherzare, accusando neanche troppo velatamente lo scrittore di "marciarci sopra" e "sfruttare la questione a fini commerciali, come sempre". Come? Magari con un nuovo libro e "una serie tv dal titolo "Il Ministro della Mala Vita"".

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