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Processo Raggi, sentenza a novembre

24 luglio 2018 | 15.12
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(Fotogramma)
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E’ fissata per il 9 novembre la sentenza nel processo in cui è imputata la sindaca di Roma, Virginia Raggi, accusata di falso in merito alla nomina di Renato Marra, fratello dell'ex capo del personale del Campidoglio Raffaele, alla Direzione turismo del Campidoglio. Lo ha deciso nell’udienza di oggi il giudice monocratico Roberto Ranazzi che ha disposto il calendario delle prossime udienze.

Il 27 luglio sono previste le testimonianze chieste dalla difesa, fra cui quella del direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti. Il processo riprenderà poi dopo l’estate con l’udienza del 5 ottobre quando verrà sentito come testimone Daniele Frongia, assessore capitolino allo Sport. Il 19 ottobre sarà la volta di Maurizia Quattrone, responsabile dell'anticorruzione per la Squadra Mobile di Roma. Non è stato ancora fissato, a causa dei suoi impegni istituzionali, l’esame della sindaca Raggi che comunque dovrebbe avvenire in una delle udienze del 25 e 26 ottobre. Le richieste del pm e la sentenza, infine, sono state fissate al 9 novembre.

L'EX ASSESSORE: "MARRA MI SUGGERÌ IL FRATELLO" - "Raffaele Marra mi chiamò per incontrarmi a pochi minuti dalla scadenza dei termini per poter presentare i nomi da proporre come dirigenti in Campidoglio. Mi suggerì il nome del fratello, Renato, per la Direzione Turismo, e anche se veniva dalla polizia municipale e non aveva competenza sul turismo pensai potesse essere utile per il suo lavoro contro l’abusivismo commerciale. Terminata la riunione Marra mi disse di chiamare il fratello per dargli ‘la buona notizia’, cioè che era in lizza per il posto". Lo ha detto in aula in Tribunale a Roma l’ex assessore al Commercio Adriano Meloni, chiamato oggi a testimoniare al processo che vede imputata la sindaca.

Sul banco dei testimoni oggi è stato ascoltato anche Leonardo Costanzo, allora capo staff di Meloni, che ha parlato di "un momento di sbandamento" in seguito alla revoca di Renato Marra, quando ormai erano esplose le polemiche per quella nomina. "Renato veniva da noi a lamentarsi e ci diceva che non riusciva più neanche a parlare con la sindaca".

Costanzo ha criticato la procedura di interpello e il metodo di assegnazione degli incarichi dirigenziali del Campidoglio a guida 5 Stelle. "La competenza non è mai presa in considerazione, fanno le rotazioni delle cariche, nei diversi settori, così uno passa magari dai Lavori pubblici al Bilancio senza avere competenze specifiche. Ma servono mesi – ha continuato – per capire come funziona un singolo settore e il risultato è che la macchina amministrativa resta ferma".

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