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Fonsai, Cimbri mentì su concambi fusione per favorire Unipol

30 luglio 2018 | 18.33
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Fonsai, Cimbri mentì su concambi fusione per favorire Unipol

Carlo Cimbri, presidente di UnipolSai, mentì sui dati rispetto ai quali furono decisi i concambi che portarono alle nozze tra il gruppo assicurativo bolognese e l'ex galassia Ligresti (Fondiaria Sai, Premafin e Milano Assicurazioni). E’ quanto emerge nell'atto di chiusura indagine della procura di Torino con cui rischiano di finire a processo per "aver diffuso dati infedeli" e alterato "il valore di cambio delle azioni delle società coinvolte" i vertici del cda di UnipolSai: oltre a Cimbri, i due vicepresidenti, Fabio Cerchiai e Pierluigi Stefanini.

Tra gli indagati - sette in tutto - Vanes Galanti, ex presidente di Unipol; l'ex ad di Premafin Roberto Giay e Paolo Gualtieri come advisor di Unipol. Indagato anche l’ex direttore generale di Consob Gaetano Caputi, già vice capo di gabinetto al ministero dell’Economia con Giulio Tremonti, accusato di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e di abuso d’ufficio.

Secondo il primo dei sei capi di imputazione dell’avviso di chiusura indagini, Cimbri e Cerchiai avrebbero prima "appesantito" di 30 milioni di euro circa il saldo negativo delle riserve di Milano Assicurazioni, e poi ribassato, per un importo non inferiore a 12,5 milioni, la trimestrale del settembre 2012 della controllata Banca Sai. Tutto questo per "indicare una perdita consolidata di 1,1 milioni di euro, in luogo di un utile pari a 41,5 milioni" fornendo così "una notizia falsa" al mercato "idonea a provocare una sensibile alterazione del prezzo del titolo di Fondiaria Sai".

Il fine, secondo il procuratore aggiunto di Torino Marco Gianoglio, è la manipolazione dei rapporti di cambio che "sono stati determinati esclusivamente attraverso un metodo matematico - si legge negli atti -senza in alcun modo utilizzare le metodologie di valutazione adottate nella miglior prassi nazionale e internazionale per operazioni similari".

A Unipol, secondo l'accusa, è stato attribuito un capitale azionario superiore, omettendo di indicare le minusvalenze; per contro sarebbe stato 'limato' il capitale di Fonsai e omesso l'incremento del valore di Borsa tra la data di approvazione del progetto di fusione e il 2013. Così il rapporto di cambio tra le azioni ordinarie Fonsai e Unipol, anziché essere compreso tra un valore minimo di 0,365 e uno massimo di 0,664, ha raggiunto quota 1,497, come indicato nel comunicato stampa congiunto del 20 dicembre 2012.

Omissioni e sviste che hanno avuto un peso, a dire della procura di Torino, sull'indagine. Dubbi emersi fin da subito nella difficile partita tra Unipol e Fonsai, che si è tradotta in uno 'scontro' tra istituti di Vigilanza, in una 'guerra' di competenza tra le procure di Torino e Milano, e in pesanti accuse da parte di Giulia Ligresti contro Mediobanca e Unicredit.

La parola, dopo anni di indagini da parte del pm Gianoglio, passa alle difese che potranno produrre memorie contro la tesi accusatoria. Gli avvocati Paolo Della Sala difensore di Gualtieri, Giorgio Perroni e Licia Polizio rappresentanti di Caputi ed Ermenegildo Costabile avvocato che tutela gli interessi degli altri cinque indagati sono a lavoro. Costabile, avvocato di fiducia di Cimbri - manager già assolto due volte in altrettanti processi per aggiotaggio -, contattato dall'Adnkronos, spiega: "Stiamo estraendo copie di quattro anni di complesse valutazioni e ipotesi tecniche, che immagino non saranno verificabili da parte della difesa in un lasso di tempo breve".

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