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Reggio Calabria

"Non si può morire così", parla padre dei bimbi travolti dal treno

18 agosto 2018 | 17.48
LETTURA: 3 minuti

''Un fatto del genere è impensabile, raccapricciante e ingiusto. Nel 2018 non è possibile morire in questo modo atroce: bastava una barriera, un passaggio più sicuro e non sarebbe successo''. Rompe il silenzio Pietro Pipolo, il padre dei due bambini, Lorenzo di 12 anni e Gilla di 6, di Albairate (Milano), travolti e uccisi da un treno a Brancaleone (Reggio Calabria) mercoledì 8 agosto, mentre si trovavano in vacanza con la madre Simona Dell’Acqua e stavano obbligatoriamente attraversando l’unico binario per raggiungere il mare.

L’uomo, tramite i consulenti Luigi Peron e Linda Mazzon, si è affidato allo Studio Tossani di Bologna, società che sin dal 1952 (oltre sessant’anni) è specializzata nella difesa e tutela dei diritti dei danneggiati, per chiedere nell’interesse di tutti che sia fatta giustizia e sfoga il suo dolore. ''Se ci fosse stata la necessaria prevenzione e diligenza da parte degli enti competenti, il buon senso e l’attenzione che ciascuno di noi si aspetta dalle Istituzioni - spiega il genitore - la tragedia si sarebbe evitata. Il tratto dov’è avvenuta la tragedia dev’essere messo in sicurezza subito''.

''Solo qualche giorno dopo la tragedia - racconta ancora il padre dei due bambini - ti rendi conto di quanto successo. Inizi a cercare Lorenzo e Gilla nel quotidiano ma non ci sono. Con il primo, si andava a vedere la Juventus all’Allianz Stadium sin dalla sua apertura nel settembre 2011; era un bambino vivace, buono, responsabile e maturo. La seconda, nonostante l’autismo, aveva una gran voglia di vivere, si faceva volere bene, socializzava molto, era tutt’altro che chiusa. Stava facendo molti progressi e iniziava a parlare. Aveva una grande passione per la musica, le piaceva disegnare ed era affezionata a una borsetta: quando andava da qualche parte, le piaceva farsi dare un oggetto da conservare come ricordo. Lorenzo e Gilla erano molto legati ai loro nonni, erano sempre a pranzo da loro. La sorella maggiore Benedetta è in attesa di riabbracciare la madre. Questa brutta tragedia ha purtroppo colpito la nostra famiglia: dobbiamo farci forza''.

''È inaccettabile - spiega lo Studio Tossani - che nel 2018 si debbano attraversare i binari per andare a trascorrere qualche ora in spiaggia. Perché i sottopassi sono inagibili e inservibili? Il treno e il sistema frenante erano a norma? Il macchinista ha fatto il possibile per evitare l’investimento? Sono state correttamente applicate le norme in materia di sicurezza, con l’esatta collocazione degli appositi cartelli segnalatori? Ci occuperemo dell’assistenza legale alla famiglia e seguiremo passo dopo passo lo sviluppo delle indagini eventualmente partecipando, nel rispetto della legge, anche con indagini difensive specifiche e perizie cinematiche''.

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