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Abruzzo

'Raid' dell'orsa Peppina in un pollaio

19 agosto 2018 | 21.52
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Immagine d'archivio (Fotogramma)
Immagine d'archivio (Fotogramma)

E' polemica in Abruzzo sul 'raid' in un pollaio messo a segno dall'orsa Peppina e dai suoi tre cuccioli la notte scorsa tra Pettorano e Sulmona, in località Case Macilli. I plantigradi sono entrati nella proprietà di un professore in pensione, uccidendo quattro polli e cinque conigli. "Siamo fortemente preoccupati da queste nuove incursioni dell'orsa Peppina che questa volta non è più sola ma con i suoi cuccioli", ha affermato Donato Ventresca, portavoce del comitato dei cittadini residenti nella zona di Valle larga. Di tutt'altro avviso gli animalisti di Salviamo l'Orso, che replicano: "Chi ha subito il danno non aveva installato il recinto che noi e la Riserva forniamo gratuitamente.......chi ne ha bisogno non deve far altro che chiedercelo".

Solo ieri la Riserva Monte Genzana dava il "bentornata a casa" all'orsa e ai suoi piccoli. "Da qualche giorno abbiamo accertato la presenza stabile dell'orsa Peppina con i suoi 3 cuccioli al seguito - scriveva su Fb - L'eccezionalità dell'evento, di una femmina con la sua prole nella nostra Riserva, conferma la lungimiranza nella sua istituzione e l'importanza di questo territorio per il futuro della specie. Pur se entusiasti per la circostanza, allo stesso tempo raccomandiamo a tutti i possessori di recinti elettrificati di volerli riattivare nel più breve tempo possibile, confermando la nostra consueta disponibilità nel supporto per qualsiasi eventuale necessità".

Stessa raccomandazione da Salviamo l'Orso: "La Comunità a misura d'orso, affronta la sua prova più difficile, dal 2014 ad oggi abbiamo lavorato in sintonia e collaborazione con il personale della riserva, il Comune ed i pettoranesi tutti per rendere questo territorio accogliente e privo di pericoli per l'orso diffondendo le buone pratiche che facilitano la convivenza tra questo grande mammifero e le attività umane. È necessario uno sforzo ulteriore e comune affinché tutti i recinti siano efficienti e nessun rifiuto alimentare sia abbandonato nei pressi del centro abitato o delle frazioni. Il benessere e la salvaguardia di questa importantissima famiglia ursina dipendono dai comportamenti che tutti noi saremo capaci di mettere in campo".

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