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"Prima si è storto, poi è caduto"

20 agosto 2018 | 07.22
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(Afp)
(Afp)

Un cedimento provocato da "una serie di concause" e non solo dalla rottura di uno strallo. Potrebbe esserci questo alla base del crollo del ponte Morandi, secondo quanto ricostruito dalla Commissione ispettiva del Mit, dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte costruito nel 1967. Prima di sgretolarsi, il colosso di cemento "non è caduto nella sua proiezione, si è storto, poi è caduto" ha spiegato ieri il presidente della Commissione ispettiva del ministero dei Trasporti, Roberto Ferrazza, specificando che la dinamica della tragedia "non è ancora del tutto chiara" perché "non è chiaro quale sia stato l'innesco".

Ferrazza ha spiegato che ora ci sarà da lavorare ancora "sul posizionamento e ribaltamento delle macerie considerando che c'è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato". Saranno i tecnici di Autostrade con i consulenti della procura ad effettuare le verifiche propedeutiche alla messa in sicurezza delle parti del ponte Morandi rimaste in piedi. Nelle scorse ore, intanto, sono stati ascoltati una decina di testimoni del crollo. La squadra mobile di Genova ha sentito le persone che il 14 agosto si trovavano lungo il torrente Polcevera. Testimoni che potrebbero dare indicazioni 'visive' che potrebbero rivelarsi utili per integrare la ricostruzione degli eventi, affidata ai periti dei pm.

Tra questi ci sarebbero tre testimonianze interessanti, che raccontano da punti di vista diversi la tragedia. Oggetto delle testimonianze, tra cui una prima fornita da una donna che si trovava nella zona dell'Ikea, a poche centinaia di metri dal luogo del crollo, e una seconda fornita da un'ex infermiera, sono le differenti percezioni riguardo all'evento e alla caduta del viadotto e al 'ruolo' degli stralli - i tiranti del ponte - al momento del disastro.

Ieri il premier Conte ha promesso agli sfollati che il governo farà "in fretta" per "dare una dimora a tutte queste persone". E il governatore della Liguria, Giovanni Toti ha spiegato che già oggi verrano consegnati i primi 15 appartamenti agli sfollati. Alloggi di proprietà della Regione e del Comune. Nel giro di 4-5 settimane, ha sottolineato Toti, l'emergenza abitativa dovrebbe essere risolta. I ponti, intanto, continuano a fare paura. Ieri pomeriggio i vigili del fuoco di Genova sono intervenuti per la verifica del ponte del Lagaccio. Un abitante della zona ha segnalato che il ponte risultava sceso nella parte mediana. Il capo squadra, con il benestare del geometra dell'incolumità pubblica, ha così disposto di alleggerire il transito dei mezzi, ponendo un senso unico alternato e vietando il transito dei mezzi di massa superiore ai 75 quintali, ad esclusione dei mezzi AMT.

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