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Crolla la chiesa dei matrimoni

31 agosto 2018 | 07.51
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Poteva essere una strage. Il giorno dopo il cedimento del tetto della chiesa di S. Giuseppe dei falegnami davanti al Campidoglio a Roma nessuno nasconde che il bilancio del crollo sarebbe potuto essere ben più grave. Gioiello nel cuore dei Fori, nella chiesa si celebrano matrimoni, proprio domani si sarebbe dovuta sposare una coppia. Il Vescovo ausiliare di Roma mons. Daniele Libanori, unico presente all'interno della chiesa al momento del crollo del tetto, spiega: "Questa non è una chiesa, è una rettoria, è abitualmente chiusa perché si usa soltanto per i matrimoni. Pensate che ce ne era uno in programma il prossimo sabato. Se fosse accaduto allora avremmo pianto delle vittime. Invece - dice - non c'era nessuno e anche le opere d'arte maggiori sono salve, eccetto il soffitto".

Ora bisognerà capire le cause che hanno portato al cedimento del tetto. Una prima informativa dei vigili del fuoco sul crollo della volta è attesa a piazzale Clodio. Una volta avvenuto il deposito sul crollo verrà aperto un fascicolo e si valuterà l'ipotesi di reato. Non si esclude che possa essere quella di crollo colposo.

"Quello che è accaduto alla chiesa San Giuseppe dei Falegnami è una cosa grave e totalmente inaspettata. Non c'era stato dato nessun segnale in precedenza al contrario del ponte di Genova. A causare il crollo è stato molto probabilmente un cedimento strutturale: evidentemente c'è stata qualche capriata che non ha retto alla spinta del tetto e precipitando ha tirato giù pure le altre", ha spiegato il soprintendente ai beni culturali Francesco Prosperetti.

"È venuto giù per intero il tetto - ha sottolineato - un collasso improvviso e totale che ha distrutto, ci auguriamo in maniera non irreparabile, il prezioso soffitto a cassettoni, che è un soffitto di legno intagliato di grandissimi pregio. Per fortuna l'analogo soffitto della confraternita che attigua alla chiesa è rimasto invece indenne da questo crollo". "Il crollo ha coinvolto l'intera aula ecclesiale -ha proseguito Prosperetti - ma ha miracolosamente risparmiato le tele presenti sulle pareti della chiesa tra cui una tela pregevole di Carlo Maratta del 1650 che è il dipinto di maggior pregio conservato all'interno della chiesa". La tela è stata recuperata oggi pomeriggio. E' stata messa in sicurezza ed estratta dalla chiesa con l’aiuto di un braccio meccanico. Le operazioni di recupero delle opere presenti all’interno sono andate avanti per tutta la giornata.

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