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Ponte Morandi, 20 indagati

06 settembre 2018 | 13.48
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Sono 20 le persone iscritte nella lista degli indagati per il disastro di ponte Morandi a Genova più la società Autostrade. E' quanto emerge da fonti investigative relativamente all'inchiesta sul crollo della Procura di Genova. Tra le ipotesi di reato contestate quelle di disastro colposo, omicidio colposo stradale plurimo e omicidio colposo plurimo con aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro.

I nomi degli indagati, ha detto il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, parlando con i giornalisti, "verranno comunicati o conosciuti soltanto quando gli stessi interessati ne verranno a conoscenza". "L'iscrizione avviene anche nei confronti di una società, non intendo dire alcun nominativo" ha aggiunto il procuratore. Nei confronti della società, che risponde in base alle norme sulla responsabilità amministrativa degli enti, l'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo plurimo aggravato dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

"Si procederà a breve con la richiesta di incidente probatorio" ha poi spiegato Cozzi, sottolineando che "l'iscrizione viene fatta proprio in contestualità con la necessità di effettuare un atto procedimentale garantito, come appunto l'incidente probatorio, quindi l'iscrizione non ha altro significato che quello di garanzia per poter consentire a tutti gli interessati di partecipare in contraddittorio con i loro difensori ed eventualmente consulenti tecnici all'accertamento peritale". "Al momento la lista degli indagati è questa - ha proseguito - poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini verrà valutato anche magari in corso di incidente probatorio come prevede il codice".

Ai giornalisti che chiedevano se fosse già arrivata la richiesta di autorizzazione all'abbattimento dei monconi del viadotto, Cozzi ha risposto: "La richiesta di demolizione non ci è stata fatta, però chiaramente la celerità che abbiamo mantenuto fino ad adesso, coniugata alla completezza delle indagini, ci ha portato a chiedere questo incidente probatorio in modo tale da consentire a chi ne ha interesse al più presto anche la rimozione delle parti di ponte non crollate e quindi anche l'operatività di tutto quello che è connesso con l'area sottostante".

Quanto all'ipotesi dell'omicidio stradale, "è un'ipotesi di lavoro in una fase iniziale di indagini, è basata sull'assunto che la sicurezza stradale non comprenda soltanto il rispetto dei comportamenti che prescrive il codice della strada nella circolazione stradale ma anche il rispetto delle regole di sicurezza delle infrastrutture su cui i conducenti viaggiano".

CONTE: NAZIONALIZZAZIONE NON E' UNICA RISPOSTA - Intanto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto che la decisione finale del governo sulla concessione ad Autostrade per l'Italia "sarà sicuramente molto ferma e risoluta, non intendiamo fare sconti a un concessionario a fronte di una tragedia simile". Il premier ha ricordato di aver "avviato la procedura di caducazione della concessione ad Autostrade per l'Italia e la procedura è in itinere. Non mi posso pronunciare sull'esito perché ieri abbiamo appena ricevuto le repliche da Autostrade per l'Italia e le stiamo valutando. Procederemo a una sintesi finale e assumeremo una determinazione del governo".

In un colloquio con l'Huffington Post, Conte ha spiegato che "la nazionalizzazione non è l'unica risposta. Valuteremo anche questa soluzione ma non possiamo escludere allo stato che si faccia una nuova gara. Ma io sto lavorando anche a un piano di infrastrutture che offra un nuovo quadro di regole più favorevole allo Stato. Stiamo creando una banca dati per poter assicurare massima sicurezza ai cittadini. Insomma l'approccio è questo, ed è il mio approccio: occorre perseguire la migliore soluzione avendo una visione complessiva dei problemi".

Una questione ribadita anche da Ischia, dove Conte si è recato in visita. "La decisione finale ce la riserviamo perché quello che a noi interessa è tutelare appieno il patrimonio dello Stato da un lato e avere le massime garanzie di tutela dell'incolumità dei cittadini dall'altro - ha affermato il presidente del Consiglio - Se questo avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara in base a condizioni completamente diverse lo vedremo".

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