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"D'acciaio, nuovo ponte durerà mille anni"

07 settembre 2018 | 15.43
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Il ponte da ricostruire deve "durare mille anni" e "sarà, credo, un ponte di acciaio". E' quanto ha detto l'architetto genovese e senatore a vita Renzo Piano, presentando il progetto del nuovo ponte dopo il crollo di Ponte Morandi. "Io al momento lo chiamerei 'il' ponte. Perché questo non è 'un' ponte ma è 'il' ponte", ha sottolineato l'architetto, spiegando che sarà di acciaio perché l'acciaio "ha quelle caratteristiche per avere livelli di protezione eccellenti e perché accessibile". "A Genova c'è di tutto, si dice. Sto dicendo che c'è Fincantieri, il porto, tutti quelli che possono realizzare quest'opera. C'è energia. Deve essere un'opera che nasce da questo entusiasmo". "Questo ponte deve avere la qualità della normalità e della semplicità -ha aggiunto Piano- ma anche qualcosa che ricordi, elaborandolo, un lutto terribile come quello che la città ha subito. Un ponte che cade è terribile, è un simbolo. I ponti non possono crollare, sono un simbolo che unisce e tiene assieme". La nuova opera dovrà "essere normale, semplice, parsimoniosa per essere genovese -ha sottolineato -. Ma la semplicità non nel senso della banalità. Genova anzi è un po' speciale come città, con il suo carattere quasi ritroso".

IL PROGETTO - "L'idea è che questo ponte abbia una sua luminosità", spiega l'architetto genovese, " credo debba essere una presenza che in qualche modo conforta la città. Come se, arrivando a Genova, scoprissi questa sorta di strana nave che attraversa il Polcevera. Penso che sarà di un colore molto chiaro, vicino al bianco come una nave, che di notte ha una sua luce e un suo ritmo". "La sua bellezza deve essere essenza -ha aggiunto- L'idea è che celebri in maniera sottile e non retorica un luogo che è stato teatro di una tragedia ma che si trasforma in qualcos'altro. I piloni penso saranno d'acciaio, abbiamo discusso anche di questo, c'è grande convergenza di cui non dubitavo".

"La qualità sta nell'eccellenza dei pezzi e delle parti - ha sottolineato l'architetto - Questo ponte sarà costruito davvero come se fosse una nave, di parti e componenti che vanno assieme, coniugando normalità e semplicità con la forza dell'immaginario". Parlando poi di sicurezza e di materiali Piano ha aggiunto: "Se tutte le parti del ponte poi sono accessibili, visitabili e controllabili è un po' come una nave. Il ponte di Brookyn è d'acciaio. Ogni pezzo è chiaramente disegnato in modo che ci sia un giunto, accessibile e visibile. Bisogna progettarlo anche in modo che il costo di manutenzione non sia esorbitante".

I TEMPI - L'augurio, ha detto il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, è che "entro ottobre-novembre dell'anno prossimo si possa avere un ponte sul Polcevera". "Non può essere un ponte normale per il suo carico di dolore, per quello che rappresenta per questa città - ha concluso - e perché vogliamo che da questa tragedia possa ripartire un pezzo di futuro per la nostra città". "Abbiamo convenuto che la priorità per noi è una: costruire rapidamente e ridare alla città un ponte e velocemente fare in modo che la città riabbia sua completa viabilità, con tutti i criteri di sicurezza del caso". "Abbiamo convenuto tutti - ha sottolineato il governatore - che non potrà essere un ponte normale, per il suo carico di dolore e per quello che rappresenta per la città: noi vogliamo che da questa tragedia possa ripartire un futuro grande per la città e questo ponte lo deve impersonificare". Il ponte dovrà essere ricostruito velocemente "e realizzato - ha concluso Toti - perché resti a imperituro ricordo e anche ad imperituro proposito per città, di non arrendersi e guardare sempre a futuro".

Durante la conferenza stampa l'amministratore delegato di Autostrade ha detto: "Noi ci siamo, lavoreremo in squadra con Fincantieri". "Ci siamo visti, noi, Fincantieri, Renzo Piano, è stata una riunione intensa, importante e costruttiva - ha continuato -. Abbiamo verificato che in questi venti giorni nessuno è rimasto senza pensare a come dare a Genova un ponte in cui Genova si potesse riconoscere". "Confrontarci con Piano è un privilegio di cui siamo consapevoli" conclude Castellucci.

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