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Roma

Corruzione, perquisita la casa di Verdini

18 settembre 2018 | 11.23
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E' stato arrestato per corruzione dai carabinieri Enzo De Santis, sindaco di Ponzano Romano, comune a nord di Roma. Nell'ambito dell'inchiesta i carabinieri del nucleo investigativo di Roma stanno eseguendo perquisizioni presso le abitazioni dell'ex parlamentare Denis Verdini e dell'ex vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti. Nell'indagine risulta coinvolto anche l'ex presidente dell'Assemblea capitolina, Mirko Coratti, già coinvolto in Mafia Capitale e condannato in secondo grado a 4 anni e sei mesi.

Nell'inchiesta, oltre al sindaco, ci sono altri due indagati in stato di libertà, all'epoca dei fatti pubblici ufficiali. Tutti hanno ricevuto utilità da Sergio Scarpellini, un immobiliarista romano già arrestato dai carabinieri per corruzione il 16 dicembre 2016, assieme all'allora dirigente del comune di Roma Capitale Raffaele Marra. Il Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura, ha inoltre disposto a carico dei tre indagati, il sequestro di beni per circa 750 mila euro, ritenuti profitto delle tangenti ricevute.

Verdini e Ciocchetti sono accusati di finanziamento illecito: l'ex parlamentare avrebbe ricevuto in comodato gratuito tra il 2016 e il 2017 l'immobile di via Poli destinato a sede della Fondazione legata ad Ala. Con Verdini risulta indagato anche l'allora deputato Massimo Parisi, legale rappresentante di Ala. Ciocchetti, che era all'epoca anche assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica in Regione, avrebbe ricevuto da Scarpellini una casa in via Lucrezio Caro gratis, arrivando a risparmiare 200mila euro di locazione dal 2010 al 2012.

A Ciocchetti vengono contestati anche contributi di oltre 50mila euro dati da Scarpellini alle associazioni 'I moderati per la terza fase' e 'Alma Aurea Onlus' in cui Ciocchetti ricopriva le cariche di presidente del consiglio direttivo e presidente onorario. Nell'inchiesta è indagato per corruzione anche Dario Sestili, ex presidente del consiglio comunale di Capena, che avrebbe ricevuto da Scarpellini un finanziamento di 30mila euro attraverso sponsorizzazioni alla squadra di calcio di Capena.

C'è infine il sindaco di Ponzano Romano, Enzo De Santis, l'unico finito in manette: per lui l'accusa è corruzione. Il primo cittadino avrebbe infatti ricevuto dall'imprenditore dal 2011 al 2016 ingenti somme di denaro, circa 412mila euro, attraverso sponsorizzazioni alla squadra di calcio della Valle del Tevere e vari contributi a una società di sua figlia Valentina.

De Santis si era messo a disposizione di Scarpellini, in un "totale asservimento agli interessi del privato al cui perseguimento egli piega, con completa assenza di ogni scrupolo, la propria pubblica funzione" si legge nell'ordinanza cautelare in carcere firmata dal gip Maria Paola Tomaselli. "E' evidente come la generica disponibilità mostrata nei confronti di Scarpellini, chiaramente connessa alle pubbliche funzioni svolte, sia indice di un proposito di favore nell'adempimento dei propri compiti e dunque di 'parzialità' nell'esercizio dell'ufficio, proposito che, in quanto tale, implica l'asservimento della funzione pubblica agli interessi privati dell'immobiliarista".

Emerge dunque, scrive ancora il gip, "una deviazione costante ed attuale del pubblico funzionario dai propri doveri; una permanente violazione del divieto di ricevere regalie di sorta da privati cittadini e al contrario la costante accettazione di favori economici estremamente rilevanti da Scarpellini con 'offerta di una sistematica disponibilità a venire incontro alle corrispettive esigenze dell'imprenditore".

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