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Strage Cottarelli, catturato latitante Vito Marino

01 ottobre 2018 | 14.21
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Immagine d'archivio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine d'archivio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

E' stato arrestato dalla Questura di Trapani il latitante mafioso Vito Marino, condannato all'ergastolo per un triplice omicidio avvenuto a Brescia nel 2006. Marino, trapanese di Paceco, nipote di un boss ucciso in una faida di mafia, era ricercato da due anni. Deve scontare la condanna al carcere a vita per la strage che costò la vita, il 28 agosto 2006, ad Angelo Cottarelli, alla moglie Marzenne e al figlio 17enne Luca.

Alla base dell'incriminazione di Vito Marino e del cugino, accanto alle risultanze investigative della Squadra Mobile della Questura, anche le accuse mosse da Dino Grusovin, che pure fu nella villetta di via Zuaboni, condannato a 20 anni. Nel 2017 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo per Vito Marino per la strage della famiglia Cottarelli. Contestualmente la Suprema Corte ha annullato la condanna all'ergastolo per il cugino di Vito Marino, Salvatore, rinviando gli atti in Corte d'appello dove di fatto la vicenda è approdata per la quarta volta, dopo i tre processi di secondo grado precedenti di cui uno celebrato a Brescia e due a Milano.

Agghiacciante la scena del delitto. Marzenne Topar, 41 anni, di origine polacca, e il figlio Luca di 17 anni, vennero trovati seduti su un divanetto nella taverna della villa, le mani strette da fascette per elettricisti, i pigiami intrisi di sangue. Angelo Cottarelli, 56 anni, era ancora agonizzante, riverso sul pavimento all'ingresso della taverna; respirava a malapena. Morì anche lui, poco dopo, all'ospedale civile di Brescia.

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