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Migranti, a Lampedusa la marcia per non dimenticare la strage del 2013

03 ottobre 2018 | 10.56
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Migranti, a Lampedusa la marcia per non dimenticare la strage del 2013

Una marcia silenziosa, sotto un cielo plumbeo, ha attraversato le vie di Lampedusa in ricordo delle 368 vittime della strage di Lampedusa, avvenuta il 3 ottobre 2013. In prima fila, con uno striscione che recita 'Proteggere le persone, non i confini', tra gli altri, il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello e alcuni dei sopravvissuti della strage, oltre a studenti provenienti da diverse nazionalità. Il corteo, silenzioso, ha raggiunto poi la Porta d'Europa per un momento di raccoglimento.

L'iniziativa è stata anche quest'anno promossa dal Comitato Tre Ottobre, con a capo Thareke Brhane, con il sostegno del Comune di Lampedusa e Linosa e Rai-Radiotelevisione Italiana e il contributo dell'Associazione nazionale vittime civili di guerra, e finanziata dall'Agenzia dell'Onu per i rifugiati. Noi siamo qui come ogni anno, ma il Governo questa volta non c'è", denuncia a gran voce Salvatore Martello. Che ricorda anche "il mancato sostegno del Miur che ha impedito a molti studenti di partecipare". "La storia ci ricorda il Mediterraneo come culla della civiltà - dice Martello - Ogni volta che si apre un libro di storia si ricorda che il Mediterraneo è nel centro del mondo e oggi,nel giorno della memoria, dovremmo ricordare i grandi filosofi, coloro che hanno reso grande questo mare, invece siamo qui per ricordare un fatto tragico. E la risposta che ci viene data dall'Italia ma anche dall'Europa è il silenzio. E il tentativo di cancellare anche la storia recente. E quando mi vengono poi a dire che non c'è stato il tempo per finanziare i progetti delle scuole, questa la dice lunga: E' un tentativo per non fare veicolare le idee e la storia, il ricordo e la memoria. Il tentativo è di cancellarci, come si sta cercando di fare con Lampedusa cancellando il problema".

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