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Migliaia in piazza a Torino per dire sì alla Tav

10 novembre 2018 | 11.38
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(Adnkronos)
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In 40mila a Torino per dire sì alla Tav. E' iniziata sulle note della canzone di Jovanotti 'Io penso positivo' la mobilitazione in piazza Castello promossa da 'Sì, Torino va avanti'. In piazza c'erano esponenti delle categorie economico produttive, della politica, del sindacato, imprenditori, lavoratori, giovani e anziani, volontari olimpici e gente comune che hanno accolto l'invito della vigilia: nessuna bandiera di appartenenza politica né striscioni di singole organizzazioni ma solo qualche tricolore, qualche bandiera europea e qualche bandiera di Torino 2006, a fianco a struscioni che dicono sì alla Tav, sì al lavoro, no alla Ztl prolungata.

In tanti anche hanno raccolto l'invito dell'organizzazione a vestirsi di arancione. Chi con sciarpe, chi con giacche, qualcuno con un evidenziatore che spunta dal taschino o una gerbera appuntata sul bavero del cappotto e chi anche solo con l'adesivo arancione diventato simbolo del raduno "Sì, Torino va avanti". Sul bus aperto si sono svolti gli interventi degli organizzatori. Tra i primi a prendere la parola è stato l'ex sottosegretario Mino Giachino che nei giorni scorsi ha lanciato la petizione a favore della Tav che ha già raggiunto circa 60mila firme.

L'inno d'Italia cantato dalla piazza e accompagnato da lunghi applausi e sventolii di bandiere tricolore e dell'Unione europea ha concluso la manifestazione mentre dal bus aperto gli organizzatori hanno ringraziato i numerosi presenti e promesso 'non finisce qui, la battaglia per il Tav va avanti".

LEGA IN PIAZZA - In piazza a Torino è scesa anche la Lega. "La nostra partecipazione alla manifestazione è innanzitutto un segno di rispetto e di attenzione verso il mondo produttivo e imprenditoriale piemontese che oggi ha deciso di scendere in piazza e che manifesta evidentemente un disagio", spiegano i parlamentari della Lega Elena Maccanti, Alessandro Benvenuto, Gualtiero Cassaratto e Marzia Casolati.

Con loro anche il segretario della Lega di Torino, Fabrizio Ricca. "Siamo favorevoli alle grandi opere e riteniamo la linea Torino Lione fondamentale e strategica per il Piemonte e per tutto il paese. Rispettiamo gli impegni assunti con il Movimento 5 Stelle, che ha chiesto un approfondimento sulle modalità di realizzazione dell'opera attraverso un'analisi costi e benefici ma ribadiamo con forza che l'opera va realizzata", concludono.

LA RISPOSTA DI APPENDINO ALLA PIAZZA - Chiara Appendino sul suo blog risponde alle migliaia di persone scese in piazza."La porta dell'ufficio della sindaca di Torino è aperta e sempre lo resterà", sottolinea. La prima cittadina annuncia la disponibilità ad avviare un "dialogo costruttivo sulla Torino di domani" già dalla prossima settimana. "Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo - sottolinea la prima cittadina - e l'ascolto è proprio una delle cifre che da subito ho voluto caratterizzasse questa amministrazione, convinta che le divisioni di questo periodo storico nascano proprio da territori e comunità che per anni hanno provato a dialogare con istituzioni divenute sorde".

"Oggi, in piazza Castello, al netto delle diverse sensibilità politiche - prosegue la sindaca - sono state sollevate delle critiche, che accolgo, ma c'erano anche molte energie positive. Sono stati proposti alcuni punti per il futuro della Città che sono in buona parte condivisibili, anche perché rispecchiano ciò che come amministrazione abbiamo fatto fino ad oggi e ancora intendiamo fare nei due anni e mezzo di mandato che abbiamo davanti a noi". "Sono pronta a discuterne già dalla settimana prossima e ad instaurare un dialogo costruttivo sulla Torino di domani, anche con chi ha una visione diversa dalla nostra. Un dialogo aperto, sincero, trasparente. Aspro, se serve. Ma vivo e sano. Nel pieno rispetto di tutte le opinioni", conclude Appendino riconfermando "la porta è aperta".

SALVINI - "E' sempre bello quando c'è la gente che scende in piazza in modo pacifico e si dedica alla comunità" ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Nel contratto di governo c'è scritto che si analizzano costi e benefici. Noi rispettiamo gli impegni presi. Sono convinto che l'Italia abbiamo bisogno di più opere, più ponti, più strade, più ferrovie, più aeroporti e non meno". A chi gli chiede, a margine della visita all'Eicma, se la Tav si farà, il vicepremier replica: "Se c'è in corso un'analisi costi-benefici, aspettiamo che gente più competente di me dica se costa di più andare avanti o tornare indietro. In linea di principio, vale per la Pedemontana, per la Tav, il Terzo Valico. Io sono sempre convinto che è un'opera cominciata è sempre meglio finirla. Però nel contratto c'è l'analisi e aspettiamo i risultati".

TONINELLI - "Massimo rispetto per chi manifesta, ma nessuna lezione da chi ha lasciato solo problemi giganteschi da risolvere" ha scritto in un post su Facebook il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. "L'unica loro ancora di salvezza elettorale è far credere alla gente che il M5S sia fatto di soli no"."Certo, dire no al loro modo di fare è l'essenza stessa del nostro impegno di governo. E questo è ovvio. Poi c'è il nostro segno del cambiamento, fatto di quei tanti sì che in questi pochi mesi abbiamo già dato", dice Toninelli. "Il MoVimento 5 stelle e il Governo del cambiamento non sono contro le grandi opere, ma danno la priorità ai tanti sì necessari che servono per la manutenzione dell'esistente, per mettere in sicurezza il nostro territorio, e perché non avvengano più tragedie come quelle di Genova, di Andria, di Viareggio o delle regioni piegate pochi giorni fa dal maltempo". "Tutte queste azioni, insieme, sono la grande opera in cima ai nostri pensieri, il grande intervento a cui diamo priorità e su cui stiamo concentrando il nostro impegno", conclude il ministro.

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