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Desirée, il pusher romano resta in carcere

14 novembre 2018 | 17.00
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Resta in carcere ma cade l’aggravante di cessione di droga a minore per Marco M., il pusher romano arrestato nell’ambito delle indagini sulla morte di Desirée Mariottini. Lo ha deciso il gip Maria Paola Tomaselli al termine dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel carcere di Regina Coeli. Per l’uomo, accusato di detenzione e cessione di sostanza stupefacente, è stato convalidato il fermo e il giudice ha emesso una misura cautelare in carcere. Il magistrato ha però fatto cadere l’aggravante della cessione di sostanza stupefacente a minore.

Non ho dato droga a Desirée e non ero lì quella notte” ha detto Marco M. nel corso dell'interrogatorio di garanzia, durato quasi due ore. L’uomo, 36 anni, ha negato ogni addebito respingendo le accuse e affermando che la notte in cui la ragazza è morta, tra il 18 e il 19 ottobre, non si trovava nello stabile abbandonato in via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo a Roma.

Intanto il Tribunale del Riesame si è riservato di decidere sull’istanza di scarcerazione avanzata dal difensore del senegalese Mamadou G., il terzo arrestato per la morte di Desirée. L’uomo è accusato di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti.

Proprio ieri i giudici del Tribunale della Libertà hanno fatto cadere l'accusa di omicidio per due degli arrestati, il nigeriano Alinno C. e il senegalese Brian M., riformulando quella di violenza sessuale di gruppo in abuso aggravato dalla minore età della vittima.

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