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No Tav in corteo per le strade di Torino

08 dicembre 2018 | 15.01
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"C’eravamo, ci siamo e ci saremo! La Val di Susa è nostra e la difenderemo". Con questo slogan ha preso il via a Torino la manifestazione No Tav che, partita da piazza Statuto, si è conclusa a piazza Castello - la stessa piazza che il 10 novembre scorso aveva radunato oltre 30mila torinesi richiamati da 'Sì, Torino va avanti' a sostegno dell'opera - dopo aver attraversato il centro città. Ad aprire il corteo le donne no Tav, poi le famiglie e gli studenti. "Mentre la coda del corteo non ha ancora lasciato piazza Statuto, possiamo già dire che siamo 70.000 e faremo i conti finali in piazza Castello. Una marea No Tav", si legge in una nota del Movimento No Tav commenta la partecipazione della marcia organizzata a Torino.

In corteo, al fianco degli esponenti del Movimento No Tav, numerosi sindaci dei comuni della Valsusa, insieme al vicesindaco di Torino, Guido Montanari, i gonfaloni di diverse amministrazioni, rappresentanti del Movimento 5 Stelle, tra cui consiglieri comunali di Torino, consiglieri regionali e parlamentari, di Rifondazione Comunista, di Sinistra Italiana e di Potere al Popolo, dei sindacati di base e della Fiom. In piazza anche esponenti dei centri sociali e delegazioni provenienti da altre regioni italiane, oltre a una ventina di gilet gialli provenienti dalla regione francese della Maurienne. Sul palco tra i tanti interventi, anche quello del vicesindaco di Napoli, Enrico Panini, che ha portato la solidarietà del primo cittadino Luigi de Magistris, di un amministratore francese della regione della Maurienne, del segretario torinese della Fiom, Edi Lazzi.

"Siamo in tanti, siamo colorati ma soprattuto siamo convinti", ha commentato Alberto Perino, tra i leader storici del movimento No Tav, parlando di 100mila presenze. "Ve ne rendete conto?", ha detto rivolto ai manifestanti. "Chiunque di coloro che oggi sta sfilando sa cosa è il Tav. Se le madamine lo avessero chiesto alla loro piazza nessuno lo avrebbe saputo - aggiunge - Sono 30 anni che facciamo manifestazioni, io non conto i numeri ma guardo alla resistenza della gente". "In questi anni abbiamo preso botte, abbiamo avuto condanne, qualcuno di noi è finito in galera ma siamo ancora qui", conclude.

"Oggi a Torino è tornata in piazza una comunità che da trent'anni si batte contro il Tav, una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato a fronte di un mondo che sta cambiando molto velocemente con prospettive inedite", ha scritto su Facebook la sindaca di Torino, Chiara Appendino.  "A manifestare c'erano giovani, donne, professionisti, cittadini, dalla Val Susa e non. Persone che vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo è possibile. E che non può essere rappresentato dalla linea Torino-Lione - ha aggiunto - si tratta di una prospettiva che condivido pienamente, motivo per cui non ho mai esitato a ribadire la mia contrarietà all'opera e la vicinanza a chi condivide queste istanze". "Le analisi tecniche, costi-benefici e giuridica, promosse dal Governo orienteranno la scelta politica sul destino di questa vicenda. A livello locale continueremo a lavorare affinché prendano vita progetti ad ampi orizzonti che guardino al benessere delle prossime generazioni", conclude Appendino.

"Come avevo già avuto modo di dire, è stata una manifestazione organizzata, sicuramente partecipata e anche un po' scontata, che ha raccolto le tante sfumature del 'no a tutto' che percorrono l'intero paese", si legge nella nota del presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino.

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