di Cristiana Deledda
''Ora c'è la certezza che sconterà la pena, la certezza che si può avere giustizia''. Così Alberto Torregiani, figlio di Pier Luigi, il gioielliere ucciso il 16 febbraio 1979 dai Pac, commenta con l'Adnkronos l'arrivo in Italia dopo 37 anni di Cesare Battisti, dopo l'arresto a Santa Cruz in Bolivia. Torregiani dice di aver visto ''solo qualche spezzone dell'arrivo a Ciampino'' e di non aver provato ''nessun particolare effetto, se non quello di averlo visto da vicino per la prima volta, è diverso che vederlo in fotografia''.
''Non trasformiamolo in un orco. Ho sentito che qualcuno si è lamentato che non scendesse dall'aereo in manette. Arriva in un aeroporto militare come Ciampino, circondato da 12 persone, vogliamo mettergli anche le catene ai piedi? Mi sembra esagerato. Mi aspetto che venga trattato con tutti i diritti e il rispetto che deve avere un detenuto. Niente benefici ma nessuna ulteriore restrizione rispetto a quelle che la legge prevede''.