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Chi sono gli altri Battisti

15 gennaio 2019 | 14.00
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

La fuga di Cesare Battisti è finita. Dopo 37 anni di latitanza l'ex terrorista dei Pac, condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, è da ieri detenuto nel carcere di Oristano. Oltre a lui, ci sono però - secondo i dati forniti all'AdnKronos dal Crst, il Centro ricerca sicurezza e terrorismo - ancora una cinquantina di terroristi 'rossi' italiani fuggiti all'estero e ancora latitanti. Ecco i profili di alcuni di loro:

GIORGIO PIETROSTEFANI - Tra i nomi più significativi c'è quello di Giorgio Pietrostefani, fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua, condannato a 22 anni per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi. Pietrostefani, già residente in Francia, tornò volontariamente per il processo e fu arrestato nel 1997. Scarcerato nel 1999 per la revisione del processo e condannato ancora nel 2000, per sottrarsi all'esecuzione della condanna definitiva si è reso latitante rifugiandosi nuovamente in Francia. Per l'omicidio Calabresi, sono stati condannati con sentenza definitiva, oltre a lui, Ovidio Bompressi, poi 'graziato' dal presidente della Repubblica nel giugno del 2006, e Adriano Sofri, scarcerato per motivi di salute.

ALESSIO CASIMIRRI - Si trova invece in Nicaragua Alessio Casimirri, ex brigatista rosso condannato in via definitiva per il sequestro Moro. Casimirri faceva parte del commando che il 16 marzo 1978 colpì in via Fani uccidendo gli uomini della scorta dell’ex presidente della Dc. Casimirri è stato condannato in contumacia a 6 ergastoli. Nel 1980 'Camillo', questo il suo nome di battaglia, si dissociò dalle Br, rendendosi poi irreperibile, spostandosi tra Francia, Cuba, Panama e Nicaragua, dove attualmente risiede.

ALVARO LOJACONO - All'estero si trova anche Alvaro Lojacono, brigatista italiano condannato in contumacia all'ergastolo per la partecipazione al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro nel 1978. La condanna è diventata definitiva il 14 maggio del 1997. Sempre in contumacia, l'ex membro delle Brigate rosse è pure stato condannato a 16 anni di reclusione in relazione all'uccisione, avvenuta a Roma nel 1975, dello studente greco di destra Mikis Mantakas. Lojacono, che ha cambiato cognome in Baragiola assumendo quello della madre, negli anni scorsi è espatriato in Algeria, in Brasile e poi in Svizzera. Non è estradabile perché ha acquisito la cittadinanza elvetica.

SIMONETTA GIORGIERI E CARLA VENDETTI - La Francia in questi anni ha dato ospitalità a decine di terroristi rossi in fuga. Tra questi le ex brigatiste Simonetta Giorgieri e Carla Vendetti entrambe condannate all'ergastolo nel processo Moro ter e chiamate in causa anche per i delitti D'Antona e Biagi.

MARINA PETRELLA - Rifugio transalpino anche per Marina Petrella. L'ex brigatista è stata condannata all'ergastolo nel processo Moro-Ter per le azioni compiute dalle Brigate Rosse tra il 1977 e il 1982 a Roma. Prima di confluire nel 1976 nella colonna romana delle Brigate Rosse, Petrella, sorella del brigatista Stefano Petrella, era impiegata come segretaria presso una scuola. L'ex brigatista, dopo il no del presidente francese Nicolas Sarkozy all'estradizione per ragioni umanitarie, si è vista riconoscere dalla Francia lo status di rifugiato politico e ha così potuto evitare di scontare la pena detentiva.

SERGIO TORNAGHI - Ha trovato rifugio in Francia infine anche Sergio Tornaghi, 60 anni, milanese, ex brigatista condannato all'ergastolo per partecipazione a banda armata e destinatario di un mandato di cattura internazionale. Tornaghi era esponente della colonna brigatista milanese 'Walter Alasia'.

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