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'Stop ai rifiuti di Roma in provincia', la rivolta dei sindaci

15 gennaio 2019 | 17.48
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(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

"Stop ai rifiuti di Roma in provincia". Sono i cartelli esposti da alcuni sindaci della provincia di Roma arrivati in aula Giulio Cesare per il consiglio straordinario sui rifiuti, per dire "no a una nuova discarica di Roma nel territorio provinciale" e per consegnare alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, presente in aula, la missiva in cui chiedono al ministro Costa e al presidente Zingaretti di redigere un piano rifiuti che scongiuri la presenza di discariche e altri impianti nei comuni limitrofi della Capitale. "Siamo pronti ad ogni tipo di lotta per salvaguardare il nostro territorio dall'arrivo di discariche", ha detto il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, promotore dell'iniziativa. "Noi vogliamo essere coinvolti nel processo decisionale per la creazione di nuovi siti - ha aggiunto Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli - Non accettiamo che decisioni, in particolare sulle discariche, vengano prese senza il nostro coinvolgimento".

Durante l’assemblea straordinaria il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito ha espulso i consiglieri di Fratelli d’Italia per aver indossato delle magliette con su scritto 'Raggi, pulisci Roma!'. Vestiti con i sacchi neri della 'monnezza' i consiglieri capitolini del Pd che hanno inscenato così in aula Giulio Cesare la loro protesta. I consiglieri dem hanno esposto alcuni cartelli con scritte come 'Raggi, il vento è cambiato: puzza' e poi 'Roma affoga nei rifiuti'. Le opposizioni in maniera unitaria hanno presentato in aula una mozione che chiedeva alla sindaca Raggi di ritirare le deleghe all'assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari, mozione che è stata bocciata. Il presidente De Vito ha espulso il consigliere dem del Municipio X Athos De Luca per aver interrotto più volte i lavori dell’aula con le sue urla ma De Luca si è rifiutato di lasciare l’aula e si è seduto per terra in segno di protesta.

"Vorrei e vorremmo tutti molto di più, ma per il cambiamento serve tempo e non può essere fatto dal giorno alla notte. L'assessorato e l'Ama devono fare di più, perché Roma merita di più" ha detto la sindaca nel corso del suo intervento in apertura della seduta straordinaria. "Le criticità sui rifiuti hanno giustamente esasperato i cittadini e anche noi - ha aggiunto Raggi - Occorre ricordare però che l'11 dicembre è andato a fuoco il Tmb Salario, che trattava un quarto dei rifiuti cittadini. La città è stata messa a dura prova. In questo momento che avrebbe dovuto vedere il contributo di tutti sono partite le solite polemiche". "Qui oggi non c'è nessuna volontà di attribuire responsabilità ad altri - ha proseguito - o non prendersele. La mia è una chiamata alle armi, se non siamo uniti i nostri sforzi dovranno essere moltiplicati e prolungati".

Raggi ha detto che "Roma non vuole discariche e neanche nel territorio della Città metropolitana vogliamo un'altra discarica. Lo dico ai sindaci che sono qui: non vogliamo altre discariche. Mistificare la questione delle aree bianche non farà prendere più voti alle europee. Serve il coraggio di dire che è momento di cambiare tutto". Quanto all'Ama, "come abbiamo risollevato Atac risolleveremo anche Ama. Quando abbiamo detto che avremmo salvato l'azienda dei trasporti siamo stati insultati e derisi e ora Atac è salva e stanno arrivando i nuovi bus. Chi pensa che ci tireremo indietro con Ama non ha capito, la città sarà pulita e l'azienda verrà risanata. E' una battaglia epocale che vinceremo perché Roma non merita di essere maltrattata, e chiedo a tutti di essere uniti".

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