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Il cuoco superstite di Rigopiano: "Ho la fobia degli alberghi"

17 gennaio 2019 | 14.04
LETTURA: 3 minuti

Il cuoco superstite di Rigopiano:

di Sara Di Sciullo

Dopo la tragedia di Rigopiano con la sua famiglia non ha messo più piede in un albergo e le paure con il tempo non accennano a passare anzi aumentano. La fobia di spostarsi con il brutto tempo, ad esempio, quella di essere sorpreso da una nevicata o dal terremoto. Giampiero Parete, il cuoco scampato miracolosamente alla slavina di Farindola insieme alla moglie Adriana e ai due figli, racconta all'Adnkronos come è cambiata la sua vita da quel maledetto 18 gennaio 2017: "Lì abbiamo lasciato la nostra tranquillità".

Parete, che poco prima della valanga era uscito dall'hotel per prendere delle cose in auto, assistette in diretta al disastro e fu il primo a dare l'allarme chiamando il suo amico ristoratore della zona, Quintino Marcella, che ostinatamente allertò i soccorsi. Parete per ore pensò di essere rimasto solo al mondo, con la moglie e i due figli travolti dentro l'hotel. Invece la sua famiglia fu l'unica a salvarsi e alla fine moglie e figli furono estratti vivi dai soccorritori. Due anni dopo l'incubo di Rigopiano "dobbiamo essere più seguiti di prima", si acuiscono "i problemi, le fobie".

"Da due anni non andiamo negli alberghi. Se vado in giro con la mia famiglia e dobbiamo andare in un posto ho la fobia e l'ansia di sbagliare, guardo in continuazione le previsioni del tempo", afferma Parete. Lui e la moglie hanno ripreso il loro lavoro di cuoco e di infermiera. "Mia moglie - racconta - ha cambiato però tipo di lavoro, è infermiera a domicilio. Non è più chiusa in una struttura, fa servizio sul territorio e si sente più tranquilla: se dovessero esserci terremoti, non sta in un posto chiuso".

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