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Comunità islamica al Tar contro stop a moschea Pisa

25 gennaio 2019 | 10.31
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(Afp
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La comunità islamica ricorre al Tar della Toscana contro le scelte della giunta comunale di centrodestra di Pisa, guidata dal sindaco Michele Conti, che di fatto intendono bloccare la realizzazione della nuova moschea nella zona di Porta a Lucca. Il ricorso alla magistratura amministrativa è stato annunciato al Comune dall'Associazione Culturale Islamica di Pisa, tramite il suo presidente, l'imam Mohammed Khalil.

La comunità islamica ha impugnato le delibere recentemente approvate dalla giunta comunale e il conseguente avvio del procedimento finalizzato a modificare il regolamento urbanistico nelle parti in cui prevede la possibilità di realizzare un luogo di culto in una area privata con il conseguente esproprio del terreno. Il procedimento di variante urbanistica prevede di realizzare un parcheggio pubblico laddove prima era prevista la costruzione della moschea.

Il progetto presentato della comunità islamica prospetta costruzione di una moschea, con il luogo di culto con annesso un centro culturale, dotata di un minareto alto 14 metri e mezzo. L'imam Khalil ha spiegato in sintesi: "tuteleremo il nostro diritto ad edificare in ogni sede giudiziaria, contro ogni atto che sembra ispirato dal solo desiderio di contrastare libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione"

"La variante che la giunta intende adottare - afferma l'Associazione Culturale Islamica di Pisa - ha il chiaro e unico scopo di impedire la realizzazione della moschea, quando la comunità islamica ha da tempo acquistato il terreno e presentato l’istanza per il rilascio del permesso a costruire. Non vi sono infatti esigenze di carattere urbanistico per adottare la variante, né tantomeno questa può essere giustificata da quanto riportato dal comune negli atti impugnati". L'Associazione Cultura Islamica precisa poi vari aspetti. "Solo per fare un esempio - si legge ancora nella nota - la giunta riferisce che nell'area dove è prevista la moschea è necessario realizzare spazi verdi e aree di sosta, quando nel terreno di fronte, ossia, quello posto dall’altra parte di via del Brennero a nord del parcheggio di via Paparelli, il regolamento urbanistico già prevede più di 9mila mq di verde pubblico e 22mila mq utilizzabili per realizzare nuovi parcheggi. Peraltro, la variante che si intenderebbe adottare non riguarda la zona di Porta a Lucca, ma esclusivamente il minuscolo comparto di proprietà dell’associazione culturale islamica, che, se non bastasse, sarebbe assoggettato a esproprio qualora la variante venisse definitivamente approvata".

"E' quindi chiaro - conclude la nota - che l'Associazione Culturale Islamica tutelerà il suo diritto a edificare la moschea in ogni sede giudiziaria, nell’interesse religioso, culturale ed economico dei suoi associati, contro ogni atto che sembra ispirato dal solo desiderio di contrastare libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione della Repubblica italiana".

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