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Viterbo

Controllavano locali e compro oro, 13 arresti per mafia

25 gennaio 2019 | 07.26
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(Fotogramma)
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Maxi blitz dei carabinieri contro la mafia del Viterbese. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del comando provinciale di Viterbo, coadiuvati dal Raggruppamento aeromobili di Pratica di Mare, dalle unità cinofile e da militari dell’VIII Reggimento Lazio, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Roma, che dispone l’arresto di 13 persone, tutte indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso. Sono numerose le perquisizioni tuttora in corso.

Si trattava di un'organizzazione dai connotati mafiosi, dedita principalmente ad imporre il proprio controllo su attività economiche, come 'compro oro', locali notturni, ditte di trasloco ed altre attività come i recupero crediti, nella provincia di Viterbo. E' quanto emerso nel corso delle indagini che hanno portato stamattina al maxi blitz. "Le indagini hanno consentito agli investigatori di ricostruire i tasselli di un mosaico che ha portato alla luce un pericoloso panorama criminale", fanno sapere gli stessi carabinieri in una nota.

Il sodalizio finito nel mirino del maxi blitz aveva "solidi collegamenti con ambienti ‘ndranghetisti". L'organizzazione si era imposta a Viterbo e provincia, come ricostruito dalle indagini, "attraverso una serie di aggressioni e gravi atti intimidatori, esercitando un’azione di controllo del territorio. Particolarmente gravi gli episodi che hanno visto incendiare l’auto a carabinieri".

All'organizzazione si sono rivolti anche comuni cittadini per risolvere contenziosi privati, per recuperare crediti, alla ricerca di "una giustizia alternativa". Al gruppo criminale si sarebbe rivolto anche il titolare di un centro estetico per evitare una denuncia da parte di un cliente. Il sodalizio avrebbe organizzato così due rapine e anche un tentativo per sfregiare la vittima, non portato a termine grazie all'intervento dei carabinieri.

LE INTERCETTAZIONI - "Adesso prendo e scendo e gli butto una bomba qua.... Stasera gli sparo tutte le vetrine. Ti aiutano gli sbirri... vedi che succede la guerra mondiale qua a Viterbo". A dirlo uno degli indagati nell'operazione dei carabinieri contro la mafia viterbese in una conversazione intercettata contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare. Il riferimento è a un imprenditore concorrente. "Qui senza la nostra autorizzazione non si muove nulla", dice un altro indagato in una conversazione.

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