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#cipassalafame

Digiuno social per i migranti

29 gennaio 2019 | 10.46
LETTURA: 3 minuti

(foto da Facebook/Giulio Cocchini)
(foto da Facebook/Giulio Cocchini)

Una giornata intera senza mangiare per manifestare solidarietà ai migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo e protestare contro la scelta del governo italiano di non far sbarcare i 47 a bordo della Sea Watch, bloccata da diversi giorni al largo di Siracusa. Si chiama #cipassalafame l'iniziativa lanciata il 21 gennaio e resa virale da un post del giornalista di 'Vita Non Profit' Daniele Biella e che grazie al tam tam sui social, sta coinvolgendo migliaia di persone.

Per tutta la giornata di ieri, oltre 1.500 persone hanno aderito allo sciopero della fame, postando sui social foto di piatti e bicchieri vuoti. L'iniziativa, spiegano i promotori Martina Cera, Donata Columbro, Claudia Vago, Claudio Riccio, Giulio Cocchini, nasce "in ricordo di chi ha perso la vita nel Mediterraneo, col pensiero alle migliaia di uomini, donne e bambini ancora oggi bloccati nei lager in Libia, e in solidarietà con tutti i migranti già in Italia e in Europa, che vedono la loro ricerca di una vita migliore ostacolata da leggi ingiuste e controproducenti".

Anche la data, il 28 gennaio, non è stata scelta a caso ma è "in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e non possiamo più accettarlo". "Come cittadini comuni continuiamo a chiederci "cosa possiamo fare" e non abbiamo risposta - scrivono sul sito web dedicato all'iniziativa -. Ma leggere le testimonianze come quella di Daniele, e dei tanti giornalisti e operatori umanitari che sono stati in Libia, e tornare a fare la nostra vita quotidiana non è più sostenibile, almeno per le nostre coscienze. Ecco perché questo sciopero della fame".

Per partecipare basta saltare un pasto e condividere sui social l'hashtag #cipassalafame accompagnato dalla foto di un piatto vuoto. Chi vuole può donare quello che ha risparmiato non mangiando a una delle organizzazioni che si occupano di salvataggio in mare dei migranti, organizzare una raccolta alimentare e donare il ricavato a una delle associazioni che lo possono distribuire oppure organizzare una 'cena a digiuno' per coinvolgere amici, familiari e conoscenti.

Se in tanti hanno sposato l'inizativa, però, sui social non manca chi storce il naso, boicottandola. "Oggi me magno primo, secondo e contorno - scrive un utente su Twitter -. Pur di non creare nessun problema a questo stato vi inventate le peggiori stronzate". E ancora: "I buonisti si inventano una nuova buffonata: il digiuno per manifestare vicinanza ai migranti e attaccare le politiche sull'immigrazione di Salvini - si legge in un altro tweet -. Una mobilitazione da Zelig!"

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